di Andrea Capra

Il Gorgia di Platone è un dialogo cui la critica riconosce qualità ‘tragiche’: dalla violenza del contrasto fra Socrate e Callicle, al mito oltremondano, alla presenza di un sottotesto tragico (l’Antiope di Euripide) fino alle inquietanti allusioni alla morte di Socrate. In realtà, al tragico si associa il comico, in particolare nella tonalità dell’invettiva: cialis order online del resto i lettori antichi riconoscevano al Gorgia qualità giambiche. L’influenza dell’invettiva comica è multiforme: la critica ai falsi saperi prende le forme lievi di un mimo siculo, Socrate indossa in più occasioni la maschera del buffone comico, e il richiamo all’Antiope di Euripide è al tempo stesso un richiamo all’Antiope comica portata in scena da Eubulo, tanto che alla fine il sottotesto comico prende il sopravvento su quello tragico. Ma soprattutto, la degradazione della politica ad attività culinaria e la personificazione di Demo richiamano i Cavalieri di Aristofane, tanto che l’attacco portato a Callicle per più versi appare esemplato sulle invettive di Aristofane contro Cleone. La presenza dei Cavalieri nel Gorgia permette di riconsiderare l’annoso problema dell’identità di Callicle, ed è peraltro ravvisabile anche in certe immagini della Repubblica: il bestione democratico e la nave alla deriva, il cui armatore pare ispirato ancora al Demo dei Cavalieri.