Dopo aver affascinato il pubblico con l’esplosione di colori di Look Look, Laboratory Dance Project si apre alla condivisione della propria esperienza: sono molti i danzatori che arrivano in DanceHaus per una delle masterclass più attese di questa edizione.

Ad accoglierli ci pensa Sung-hoon Kim che da subito guida i danzatori in un breve e semplice riscaldamento per allungare e preparare i muscoli al “movimento consapevole”. Poi li mette alla prova in una complessa sequenza di floor work, pratica svolta al pavimento che consente di testare la disponibilità del corpo nei confronti del suolo che accoglie il peso, facendo attenzione all’energia che fluisce e crea un’unica onda continua di movimento. Lo studio sul centro (addome), sul peso e dunque sulla gravità sembra essere il filo conduttore che lega tutto il lavoro del coreografo coreano e forse la migliore chiave d’accesso per entrare nella poetica di movimento della compagnia. La sua importanza si osserva con chiarezza sia nelle camminate con lunghi passi all’indietro che Sung-hoon Kim propone “per aiutare a percepire distintamente l’addome e i lombari che spostano la massa”.

Sono tutti esercizi preliminari che serviranno ad assimilare più facilmente il materiale coreografico di repertorio della compagnia, che ora Kim andrà ad insegnare.  “Faremo un estratto dello spettacolo No Film, così vi sentirete maggiormente coinvolti venendolo a vedere nei prossimi giorni”, sorride Sung-hoon. Bastano pochi istanti e si manifesta palese la contaminazione tra danza contemporanea, arti marziali e hip hop tipica della compagnia coreana, dove centrali e fondamentali per la costruzione coreografica sono naturalmente anche musica e ritmo. Quella che gli allievi si trovano a dover affrontare è una struttura tutt’altro che semplice: sudati, stanchi e concentrati i partecipanti sembrano però felici, e rimangono sempre con il sorriso sulla bocca mentre eseguono espansioni, contrazioni, stop e salti. E poi ancora mentre eseguono movimenti piccoli, precisi e secchi che si alternano ad altri, grandi e respirati. Spiega infatti Sung-hoon Kim che per dare valore alla velocità sono necessari momenti di lentezza nei quali il pubblico possa assaporare ciò che ha appena osservato. Un consiglio apparentemente semplice ed essenziale, come spesso sono gli insegnamenti che vengono da oriente, ma che richiede – lo scopriranno a loro spese i danzatori della masterclass – una gestione ottimale dell’energia e del respiro. Solo la pratica e la costanza potranno insegnargliele.

Chiara Di Guardo

Masterclass con Sung-hoon Kim tenutasi il 28 settembre 2018.

 


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