Può la danza diventare un terreno di incontro tra generazioni diverse?
Per Lara Guidetti sì, e ce lo racconta nella nuova produzione di Sanpapiè, Taca Tè, «comincia tu» in dialetto emiliano (andata in scena in prima nazionale sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2023).
Taca Tè nasce come sintesi poetica dell’ultimo anno di lavoro della coreografa e dei suoi danzatori, passato approfondendo e sviluppando tematiche intergenerazionali. La compagnia è infatti stata invitata dalla Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto a prendere parte al progetto Over Dance, una riflessione dedicata alla longevità. Da questa ricerca è nato Dal liscio al rave, un laboratorio riservato a over 65 e under 25 in cui la danza, intesa come pratica democratica, è stata al centro dell’incontro tra diverse fasce di età. Il ballo liscio diventa così l’elemento fondante anche di Taca tè, a partire proprio dalla musica, composta abilmente da Alberto Sansone e Marcello Gori, che hanno saputo intrecciare i brani del liscio emiliano con sonorità elettroniche.
All’ingresso in sala i danzatori, Francesca Lastella e Antonio Caporilli, si presentano alle estremità opposte dello spazio scenico, inscritti in due bolli di luce, come due mondi distanti che, tuttavia, cercano in qualche modo una sorta di legame. Ed è proprio su questo desiderio di connessione che si sviluppa tutto il lavoro. I performer si fanno portavoce di generazioni differenti che entrano in contatto, in una costante ricerca di relazione che a volte si fatica a trovare. Così da un ballo di coppia scomposto emergono fragilità e vulnerabilità di due età apparentemente distanti che sembrano trovare un terreno comune proprio nella danza. Il senso di incomunicabilità iniziale lascia pian piano spazio a una sorta di equilibrio tra le parti, che cominciano a conoscersi, esplorarsi, comprendersi. È un ondeggiare continuo tra attrazione e repulsione, tra il bisogno dell’altro e il desiderio di emancipazione, alla ricerca di un punto di stabilità.
I due danzatori si muovono su una lastra simile a mercurio che, con un abile gioco di luci, contribuisce a rendere il tempo sospeso e lo spazio indefinito, come se i due corpi si trovassero immersi in una bolla d’acqua in cui passato e futuro possono costruire una loro dimensione di incontro.
Una ricerca sulla longevità e sul rapporto intergenerazionale che non si esaurisce con questo lavoro. Come ci racconta Lara Guidetti, che incontriamo al termine dello spettacolo, la compagnia intende proseguire la ricerca su questi stessi temi con un secondo spettacolo che andrà a comporre quella che la coreografa definisce una Trilogia del tempo. Un nuovo capitolo, dunque, fatto di incontri e di relazioni tra età molto differenti tra loro, per poter comprendere e indagare il potenziale espressivo che il corpo acquista attraverso l’esperienza dell’altro.
Sara Fraschini
in copertina: foto di Simone Molteni
TACA TÈ
coreografia Lara Guidetti
assistente alla coreografia e costumi Fabrizio Calanna
interpreti Antonio Caporilli e Francesca Lastella
realizzazione scene Maria Croce
musiche originali e rielaborazioni Marcello Gori e Alberto Sansone
coproduzione Sanpapié, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e MILANoLTRE Festival
foto di @Simone Molteni
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MILANoLTREview