a cura della Redazione

Teatro Gerolamo: un nome che sa di storia. Scrigno di memorie preziose che si svela solo se aperto con curiosità, carillon di ricordi e di suoni che si sovrappongono, marionette e dialetti, canzoni politiche e fiabe che resistono alle distorsioni della realtà. Minuscolo gioiello abbandonato a incuria e negligenza nel cuore di Milano, chiuso dal 1983 e mai più restaurato o tanto meno riaperto. Tutto questo è il Teatro Gerolamo per chi, come abbiamo fatto noi, provi a ricostruirne la storia: attraverso lo studio dei documenti, ma anche attraverso l’incontro con chi di quella storia è stato protagonista. Negli articoli, negli approfondimenti, nelle interviste e nelle testimonianze che leggerete di seguito, troverete ricordi e nostalgia, fotografie scattate dal passato, quadri d’autore che raccontano delle piccole storie e dei grandi nomi che in oltre un secolo di attività si sono succeduti davanti a quella gloriosa platea da poco più di duecento posti. Dall’ineguagliata compagnia marionettistica dei Colla al teatro dialettale milanese, passando per Dario Fo, Enzo Jannacci e Paolo Poli.

Tutti loro, e molti altri, ci hanno aiutato in questo viaggio che parte da lontano e arriva fino a oggi. E che nell’oggi vuole proseguire, riaprire porte – non solo nella metafora – suggerire strade nuove, invogliare a riflettere: per questo abbiamo raccolto dichiarazioni di politici, di architetti o di artisti del presente.

Il presente, rispetto a quel grandioso passato, che ci è sembrato spesso sfocato e irragionevole. Ma abbiamo provato a ricostruirlo per due motivi. Siamo una rivista di teatro e, fin dal primo numero, non abbiamo voluto limitare il nostro campo alla trattazione più propriamente accademica della materia. Il secondo motivo è ancor più semplice: siamo una redazione di Milano e amiamo frequentare ed esplorare i teatri del nostro territorio, sentirli vivi come fossero cittadini anche loro, da incontrare e scoprire. Davanti a quelle transenne e a quell’insegna cadente – “Teatro Gerolamo” – abbiamo sentito rabbia, rimpianto, necessità di parlarne e di farne parlare. Perché il futuro del Gerolamo non è solo in balia di un restauro, ma necessita di un forte progetto culturale e di un radicato impegno civile, che lo liberino dalla sua clandestinità. Se il teatro è parte integrante della città dove sorge, e la città prende linfa e identità dai teatri che hanno le fondamenta sul suo territorio, allora il Gerolamo non può rimanere chiuso. E leggerete nelle nostre pagine il perché.