Nell’ambito di Tandem — progetto di formazione e avvicinamento del pubblico al teatro, che unisce CapoTrave/Kilowatt, Sosta Palmizi e Prospettive Teatrali — abbiamo ideato un precorso di visione per gli studenti del Liceo Vittoria Colonna di Arezzo. Dopo un incontro introduttivo, e la visione dello spettacolo Uomo calamita di Giacomo Costantini e Wu Ming 2, li alunni della classe 2E si sono cimentati in una prova di scrittura critica. Una bella sfida per i partecipanti: lo spettacolo unisce infatti il linguaggio del circo contemporaneo con quello della letteratura e interpreta alcuni fatti della seconda guerra mondiale attraverso un mix di parola, illusionismo, musica e movimenti acrobatici.

Su questa pagina pubblichiamo quindi alcuni estratti delle recensioni degli studenti: un mosaico di sguardi e opinioni sullo spettacolo, una bacheca critica in cui emergono le diverse angolazioni da cui è possibile guardare ciò che accade in scena.

«Ogni anno in un piccolo paese era solito l’arrivo del circo; l’11 settembre 1940 una circolare del capo della polizia ordina però che vengano controllati gli alloggi e il tendone, affinché tutti i componenti del circo vengano catturati e messi sotto sorveglianza. L’Uomo calamita e altri fenomeni da baraccone, già emarginati dalla società, sono costretti a scappare dal tendone per mettersi in salvo. L’emarginazione e la solitudine sono fenomeni che, anche se in modi differenti, coinvolgono la maggior parte degli artisti di tutti i tempi. […] La voce imponente di Wu Ming 2, il suono crudo e violento della batteria di Fabrizio Cirro, la magia e le spericolate acrobazie dell’Uomo calamita, rendono questo spettacolo pieno di suspense e colpi di scena. L’ansia e la paura combattono nel cuore contro la curiosità e lo stupore per quello che hai davanti agli occhi.»

Elisabetta Ricci

«La storia di un supereroe incredibile che combatte lassurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua in uno spettacolo che unisce il circo, la letteratura e la musica. L’11 settembre 1940, con una circolare telegrafica il capo della polizia ordina che vengano controllati tutti i carrozzoni, i circhi e le carovane affinché vengano rastrellati e concentrati sotto stretta osservanza tutti i loro componenti. […] Per sfuggire alla persecuzione l’Uomo calamita e gli altri personaggi si danno alla macchia e l’aiuto di Lena sarà per i protagonisti fondamentale per sopravvivere: useranno la loro astuzia e il loro magnetismo per combattere il nazi-fascismo. […] È uno spettacolo innovativo che riesce a catturare l‘attenzione del pubblico, magnetizzando, come fa l’Uomo calamita con il ferro, grandi e piccini.»

Alessandra Angiolucci

«La scenografia molto essenziale rappresenta la condizione di vita degli artisti nomadi che si spostavano in piccoli circhi di paese. Lo spettacolo era accompagnato da musica molto potente e da una batteria suonata dal vivo da Fabrizio “Cirro” Baioni. Il suono forse, talvolta molto alto, sovrastava le parole del narratore ma riusciva tuttavia a dare enfasi alla scena. L’effetto prodotto dalle luci, che alternavano l’occhio di bue a effetti soffusi o forti e abbaglianti, è molto riuscito perché ha permesso di evidenziare le caratteristiche dei singoli personaggi».

Letizia Canacci

«La storia apparentemente surreale, vede in realtà come protagonista la seconda guerra mondiale e gli orrori commessi in quel periodo storico […]. La musica, che unisce lo strumento dal vivo a vari suoni registrati, si alterna alla lettura di brani, che presentano una parte storica e una fantastica, e ai pericolosi numeri da circo del “supereroe”, regalando un’esperienza mozzafiato. Alla fine dello spettacolo ha inizio un barbaro applauso che sembra non avere una fine e che costringe gli attori a rientrare in scena per ben tre volte e a chiedere al pubblico di smettere di applaudire per concedere loro un attimo di tregua».

Marta Bollini

«Lo spettacolo racconta di una vicenda storica e fantastica di un circo durante la seconda guerra mondiale. La scenografia era composta da diversi strumenti: una batteria, un leggio e i vari attrezzi utili all’Uomo calamita per poter realizzare i suoi numeri (ferro da stiro, cucchiai, sedia, scala, manette, corde e un asse di legno). […] La figura principale era proprio Giacomo Costantini, un circense molto esperto nei panni dell’Uomo calamita: le sue espressioni facciali si adattavano alle varie scene, rendendole realistiche, così come i suoi movimenti, con i quali realizzava numeri stupefacenti. […] La voce dal vivo di Wu Ming 2 è stata fondamentale per poter far conoscere meglio al pubblico la vicenda: con la sua voce è riuscito a far immedesimare il pubblico in quello che leggeva».

Diletta Paperini

«Uomo calamita, uno spettacolo molto toccante e commovente, che centra in pieno il messaggio che vuole trasmettere attraverso l’unione di tre arti molto diverse: la musica rappresentata dalla batteria, il circo contemporaneo e la storia. L’uomo calamita è la storia di un supereroe che, attraverso il suo potere, combatte il fascismo con numeri e spericolate acrobazie accompagnato dalla voce di Wu Ming 2 che, raccontando la storia di una piccola bambina, guida lo spettatore tra i fatti della seconda guerra mondiale. Wu Ming 2 non racconta solo la storia ma aiuta anche l’uomo calamita nei suoi numeri, sopratutto nell’ultimo numero che lascerà gli spettatori con il fiato sospeso!»

Carlotta Chiavacci


Uomo calamita

scritto e diretto da Giacomo Costantini
con Uomo Calamita, Wu Ming 2, Cirro
testo e libro originale Wu Ming 2
musiche Fabrizio “Cirro” Baioni
ideazione e costruzione di macchinari Simone Alessandrini
occhio esterno Giorgio Rossi
occhio interno Fabiana Ruiz Diaz
consulenza alla drammaturgia Luca Pakarov
costumi Beatrice Giannini
luci Domenico De Vita
produzione Circo El Grito
coprodotto da Fondazione Pergolesi Spontini, Sosta Palmizi
realizzato grazie al sostegno del Ministero dei Beni Culturali e Regione Marche


Nell’ambito del progetto Tandem di CapoTrave/Kilowatt, Sosta Palmizi e Prospettive Teatrali

Sostenuto da Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze