Riparte la #Turné della redazione di STRATAGEMMI prospettive teatrali!
Abbiamo scaldato i motori e siamo pronti per spostarci di teatro in teatro, cercando, scovando, osservando la scena contemporanea. Con questa rubrica tracciamo un possibile itinerario per spettatori e spettatrici. Potrete trovarci in sala, nel foyer a fine spettacolo o anche sui profili social: Stratagemmi va in #Turné per costruire una comunità che guarda, racconta e condivide.
Ecco cosa vedremo e dove ci troverete! Cercateci in platea!
lunedì 30 ottobre >>> domenica 5 novembre 2023
WHO?
Bruni/Frongia
WHAT?
Re Lear
WHEN?
da mercoledì 25 ottobre a domenica 19 novembre
WHERE?
Teatro Elfo Puccini, Milano
WHY?
Per festeggiare i cinquant’anni di vita, il Teatro dell’Elfo apre la sua stagione tornando nuovamente su un testo di Shakespeare, autore tanto caro al gruppo milanese, e affrontando per la prima volta, con una nuova produzione, Re Lear. È la nona messinscena shakespeariana degli Elfi, qui con la regia, le scene e i costumi dai toni scuri di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia e l’accurata traduzione originale di Bruni; sul palco Elio De Capitani, nel ruolo del vecchio re, è accompagnato da molte voci storiche del gruppo, come Elena Russo Arman e Nicola Stravalaci, e da più giovani e recenti collaborazioni (come Mauro Lamantia, Viola Marietti, Simone Tudda). Sono gli stessi Bruni/Frongia, nelle note di regia, a rileggere in questa tappa artistica un preciso momento biografico: «forse ora abbiamo l’età giusta» per affrontare il racconto di un perfido anziano sovrano con un’insaziabile brama di potere che ci trascina in un viaggio straziante verso la vera essenza dell’uomo. Una sorta di bilancio artistico collettivo, un intramontabile classico che riverbera di nuova luce nel nostro presente e nella parabola estetica, e di vita, dell’Elfo.
Andrea Malosio
(che sarà in sala venerdì 3 novembre)
WHO?
Kinkaleri
WHAT?
Otto 2003-2018
WHEN?
venerdì 27 e sabato 28 ottobre
WHERE?
Teatro Biagi D’Antona, Castel Maggiore (BO)
WHY?
La caduta di un corpo in scena per condensare il sentire di un’epoca, di un tempo colto nel suo cambiamento, nel suo scorrere. Non una rappresentazione simbolica di un’era, ma una vera e propria incarnazione. Questo movimento iniziale è il principio di Otto, creazione dello storico gruppo Kinkaleri, realizzato nel 2002 e riproposto oggi all’interno della stagione del Teatro Agorà in occasione del progetto Sopra la pelle, una monografia dedicata al collettivo. Riproporre un lavoro nato esattamente vent’anni fa, e strettamente legato al momento storico in cui ha preso forma, è una scelta già di per sé significativa: Otto ha ritratto una generazione nella sua instabilità, nel suo tentativo di fare i conti con una caduta che diventa anche metaforica, con un crollo inevitabile. Ripreso poi nel 2018, l’ottavo spettacolo realizzato da Kinkaleri – ecco allora spiegato il titolo – si pone nuovamente di fronte allo sguardo di un pubblico e di un tempo fortemente mutato, per interrogare le nuove generazioni sulla loro condizione, ponendole di fronte uno specchio nel quale riconoscersi ancora, oppure in cui leggere i segni di un’avvenuta trasformazione.
Alice Strazzi
(che sarà in sala sabato 4 novembre)
WHO?
Federico Bellini/Michele Sinisi
WHAT?
Černobyl’
WHEN?
da giovedì 2 a domenica 26 novembre
WHERE?
Teatro Fontana, Milano
WHY?
26 aprile 1986. A Černobyl’ esplode un reattore della centrale nucleare e nell’aria si sprigionano nove tonnellate di scorie radioattive, che si diffondono su un’area vastissima, tanto da allarmare anche l’Europa occidentale. Da allora il più grave disastro nucleare della storia ha spesso costituito una fonte di ispirazione per ogni tipo di produzione artistica: dalla letteratura alla fotografia, dalla pittura al cinema, senza dimenticare le serie TV (Chernobyl, miniserie targata HBO, è divenuto il fenomeno televisivo del 2020). Il regista Michele Sinisi si affida alla drammaturgia dell’affermato autore e traduttore Federico Bellini (da ricordare l’intensa collaborazione con Antonio Latella) per far rivivere sulla scena un evento che ha segnato per decenni l’immaginario collettivo e il dibattito pubblico. Qual è allora la distanza che avvertiamo oggi da quella tragedia? Quale influenza ha ancora sul nostro presente e la nostra storia? A partire da un trauma novecentesco, non ancora del tutto rielaborato, il teatro torna a interrogarci su inquietudini personali e orizzonti politici.
Nadia Brigandì
(che sarà in sala sabato 4 novembre)
in copertina: Federico Bellini/Michele Sinisi, Černobyl’, foto Marcella Foccardi