Riparte la #Turné della redazione di STRATAGEMMI prospettive teatrali!
Abbiamo scaldato i motori e siamo pronti per spostarci di teatro in teatro, cercando, scovando, osservando la scena contemporanea. Con questa rubrica tracciamo un possibile itinerario per spettatori e spettatrici. Potrete trovarci in sala, nel foyer a fine spettacolo o anche sui profili social: Stratagemmi va in #Turné per costruire una comunità che guarda, racconta e condivide.
Ecco cosa vedremo e dove ci troverete! Cercateci in platea!
lunedì 5 febbraio >>> domenica 11 febbraio 2024
WHO?
Roberto Andò
WHAT?
Clitennestra
WHEN?
da martedì 6 a domenica 11 febbraio
WHERE?
Piccolo Teatro Strehler, Milano
WHY?
Ha senso sperare nell’intervento divino quando, proprio per ingraziarsi il favore dei numi, un padre decide di uccidere la figlia per aiutare l’avanzata del suo esercito? «Se gli dèi non vegliavano su di noi, […] chi altri ci avrebbe detto come comportarci? In futuro sarei stata io a decidere […], non gli dèi.» Con queste parole risponde Clitennestra, regina di Micene e moglie di Agamennone, in La casa dei nomi, riscrittura del mito classico di Colm Tóibín. Roberto Andò, regista e sceneggiatore che spesso si ispira alla letteratura per i suoi adattamenti teatrali, porta sul palco dello Strehler il romanzo del pluripremiato autore irlandese, concentrandosi sulla protagonista femminile. In Clitennestra l’inquadratura si sposta, allargando la prospettiva in una direzione più ampia rispetto alla mitologia di partenza: non è soltanto la storia di una donna che, vittima delle leggi codificate dagli uomini per gli uomini, non si sottomette e sceglie di ribellarsi; i protagonisti dello spettacolo diventano, secondo Andò, «uomini e donne totalmente immersi nella drammaticità dei loro problemi familiari e sociali […], disperatamente soli». In uno spettacolo dalle tinte oscure quanto i pensieri omicidi che invadono e accecano la mente di Clitennestra, rancore, odio e tradimento sono i sentimenti ossessivi che pervadono la scena, accompagnati da un impianto scenografico e sonoro che avvolge lo spettatore in una spirale vendicativa sempre più soffocante.
Elena Vismara
(che sarà in sala domenica 11 febbraio)
WHO?
Kepler-452 (Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi)
WHAT?
Album
WHEN?
da venerdì 9 a domenica 11 febbraio
WHERE?
Teatro Franco Parenti, Milano
WHY?
Dopo il debutto estivo (luglio 2023) al Pergine Festival, l’ultimo spettacolo della compagnia Kepler-452 si propone di problematizzare il tema della memoria. Come un album di fotografie facilita il ricordo attraverso le immagini, così lo spettacolo, sperimentando una disposizione spaziale non frontale, si misura con l’oblio e i suoi farmaci. Una performance ibrida che attinge da linguaggi differenti e utilizza con equilibrio dispositivi tecnologici, forme di presa diretta e proiezioni audiovisive, accompagnando gli spettatori in un viaggio nel tempo passato e nella conseguente costruzione dell’immaginario. È attraverso le storie e le immagini di persone qualunque che Borghesi (unico attore in scena) e Baraldi, in collaborazione con l’autore Riccardo Tabilio, costruiscono una drammaturgia inedita: nella solida convinzione che la realtà sia materiale scenico che attende solo di essere organizzato, i Kepler-452 trasformano la semplice narrazione in un’esperienza di condivisione tra l’artista in scena e la platea.
Ivan Colombo
(che sarà in sala domenica 11 febbraio)
WHO?
Theodoros Terzopoulos
WHAT?
Aspettando Godot
WHEN?
da giovedì 8 a domenica 11 febbraio
WHERE?
Teatro Metastasio, Prato
WHY?
Aspettando Godot, in arrivo al Teatro Metastasio di Prato, ci costringerà a interrogarci sullo spazio. Non è la prima volta che il regista greco Theodoros Terzopoulos decide di lavorare su Samuel Beckett, sempre riconoscibile nella messa in scena dei classici ma altrettanto rispettoso dei testi di partenza. Questa volta, la rigidità di una drammaturgia estremamente codificata è tradotta in una scenografia volutamente opprimente, tanto per i cinque attori quanto per chi li osserva. Tra pareti troppo ravvicinate, sotto soffitti troppo ribassati, l’orizzontalità e la verticalità dei corpi diventano condizioni — entrambe analogamente faticose — dell’esistere.
Virginia Magnaghi
(che sarà in sala domenica 11 febbraio)
in copertina: Kepler-452, Album, foto ufficio stampa