di Maria Jennifer Falcone

La produzione tragica pacuviana, nonostante lo stato frammentario in cui ci è pervenuta, lascia tuttavia spazio ad alcune osservazioni di natura drammaturgica. L’articolo si apre con delle considerazioni metodologiche preliminari e con la presentazione del Dulorestes, riservando una particolare attenzione ai problemi del titolo e del soggetto del dramma. Vengono poi analizzati alcuni espedienti drammaturgici utilizzati da Pacuvio: la scelta dello schema della ‘tragedia del ritorno’, lo stratagemma del travestimento di Oreste da schiavo pastore, la presenza nel dramma del personaggio di Eace (figura innovativa rispetto ai modelli greci) che sembra legato all’interpretazione di un responso, la rappresentazione di un matrimonio (probabilmente tra Elettra e lo stesso Eace) in chiave negativa. Ci si concentra poi sulla presenza di alcuni temi sociali e familiari, la cui scelta può essere stata influenzata dall’attualità e dal gusto romani. Lo spettacolo tragico viene infine analizzato prima tenendo conto della parola, con l’analisi di alcuni dei mezzi retorici che caratterizzano lo stile espressionistico, poi in una prospettiva di performance criticism.