MAPPA: https://goo.gl/maps/2qvx2ZTiAnNWuxV48

#1 PONTE VIOLA https://goo.gl/maps/KmPVqjxmZbkBSTy2A

Si parte dal ponte viola di Ortica, al confine orientale di Cistà. Forse non la tappa che ognuno si aspetterebbe, così dimenticata tra le stradine della prima periferia: strettamente consigliata a chi ama respirare la suburra milanese, tra murales, sottopassaggi male illuminati e treni sferraglianti. Da qui, in lontananza, si intravede la cupola della Basilica dei Santi (chiamata così perché ormai dei santi ci si dimentica sempre il nome): sovrasta ogni casa come un faro lontano, che permette sempre di ritrovarsi tra le vie. Ogni eco urbana qui appare un po’ sbiadita, perciò i più solitari vorranno servirsi di questa parentesi di silenzio un po’ più a lungo. Se invece si prosegue oltre, Tucidide stordisce i passanti col suo fluire di clacson, di pendolari frustrati e di telai indistinti. E di musica. Già, a qualche metro di distanza, oltre una muraglia apparentemente invalicabile, si staglia una delle zone più effervescenti e giovani: tra le mura dell’ex fabbrica di ceramiche Ginori ha preso forma un cluster di loft, biblioteche condominiali e attività di ogni sorta. Accompagnati da questo impasto di voci e suoni, ci si avvia in alto, sopra ferrovie e magazzini: un ultimo scorcio di una Milano industriale, dimenticata, prima di entrare nel vivo di Cistà.

#2 PASTICCERIA MIGLIAVACCA https://goo.gl/maps/FXLu9GvLe3gF11sY8

In via Ajaccio 13, all’estremo lato est del quartiere, c’è la famosa Pasticceria Migliavacca ad attendere lavoratori, studenti e affezionati per una colazione favolosa. Il profumo delle paste e delle brioche vi accoglierà dalla strada, dove probabilmente già dall’apertura sarà presente la fila in attesa – ma non demordete! Scorre veloce, visto che la pasticceria è un classico “prendi e porta via”. Quando, ancora un po’ storditi uscirete da lì, con la vostra brioche al pistacchio in mano che pesa circa un chilo e mezzo, potrete andare a gustarla all’ombra degli alberi di Largo Murani oppure, se siete in ritardo per un esame, arriverete in un attimo (spinti dal desiderio di addentarla) in Piazza Leonardo, davanti al Politecnico. Attenzione: se avete un lavoro importante da svolgere, e non è domenica mattina, l’assunzione di queste pietanze può provocare sonnolenza. 

#3 UNION CLUB https://goo.gl/maps/Q2MHasGdoHnLnzd76

Moretto da Brescia: a prima vista, più un interstizio tra il traffico di Beato Angelico e la frondosa Botticelli che una zona della Milano da bere. Chi vive la zona per poco rimane stupefatto da come la via tenda a trasformarsi dal giorno alla notte, da mortorio a movida: fa tanto “Città Incantata” quando i finestroni dei casolari si accendono di colpo, illuminando la strada di nuova vita mentre cala la sera. Ecco che, tra le colonne di auto surriscaldate (il fatto che non ci siano alberi a coprirle dal sole si sente), apre fragorosamente lo Union Club, radunando una folla spiritata di ragazzi che non ci si sarebbe mai aspettata. Qui la notte sembra non finire mai: quando capita di camminare per Cistà mentre tutti dormono, il vociare di Moretto da Brescia contamina tutto il quartiere.
Una per tutte la via di fuga che consigliamo, per chi non si sentisse a suo agio tra la folla di spritz-addicted: Colombo offre nascondigli a ogni ora del giorno, tra gli alberi fioriti e l’avvisaglia delle prime case pastello, che dietro l’angolo macchiano di colore Beato Angelico. Un vero toccasana per la mente, per gli occhi e – soprattutto di giorno – per lenire la calura.

#4 PIAZZA GUARDI https://goo.gl/maps/Y6zjLLh3oc7UMXva8

Piazza Guardi prende il nome dal celebre pittore vedutista Francesco Guardi: sarà un caso che proprio questa piazza segna l’inizio e la fine di due quartieri? La veduta a ovest dà inizio all’elegante Porta Venezia, invece quella a est mostra tutta Cistà che si snoda e riannoda tra i suoi larghi viali alberati, le sue casette colorate, le piazze e i mercati. La piazza invece è un luogo d’incontro: da un lato un parco giochi, dall’altro un albero che fa da tavola rotonda a delle panchine – un luogo prediletto dagli anziani, dove trovare riparo dall’estate tra letture e sieste tattiche. Tutt’intorno alla piazza ci sono bar, ristoranti e locali che rendono il luogo un punto d’incontro per tutte le generazioni. Tornando al Guardi, provate a rispondere a questa domanda: quale delle vedute che qui si aprono avrebbe scelto di dipingere?
Lo avete capito ormai, più che un percorso preciso da seguire, Cistà offre digressioni e apre a piccole avventure a ogni angolo. Quindi lasciamo a voi la scelta finale: quale sarà la vostra prossima direzione, magari dopo una birretta al Meneghino?

Leonardo Ravioli, Francesca Rigato