Londra e la sua vita culturale sono al centro del primo saggio della sezione dedicata agli Studi del nuovo numero di Stratagemmi: all’alba della nascita dei moderni mezzi di comunicazione Ben Jonson, con The Staple of News (1626), si interroga sul rapporto tra oralità e scrittura, anche in relazione al suo essere autore di teatro, e sul difficile equilibrio tra autorità e vox populi. Rocco Coronato – docente di letteratura inglese presso l’Università di Padova – conduce il lettore tra residui di grottesco medievale e gossip, in una società che Jonson auspica possa “scorgere la propria follia”.
Segue un’inedita e puntale analisi de La Bayadère: vengono rintracciati, all’interno del balletto messo in scena da Natal’ja Makarova, gli elementi spiccatamente indiani e connessi con i rituali vedici. Domenico Giuseppe Muscianisi analizza le statuarie posizioni dei danzatori che rimandano a divinità indiane e le armoniose coreografie, eseguite da Roberto Bolle e Svetlana Zacharova.
Infine Franco Nasi, traduttore e docente di letteratura italiana e di letterature comparate, indaga particolarità stilistiche ed elementi intertestuali in Rumore di acque, scritto e diretto da Marco Martinelli: ne riesce un viaggio che solca il mare di Coleridge per approdare ai Lager di Primo Levi, passando attraverso l’Inferno dantesco e quello futuristico di Philip K. Dick. Ma il tessuto metaforico e letterario serve per affondare il coltello nella piaga dell’immigrazione clandestina e in altri orrori assolutamente contemporanei: a dimostrare come talvolta anche il teatro italiano sappia farsi urgenza politica, riflessione sulle responsabilità.