Un percorso diacronico che prende le mosse dall’Atene della tragedia e dei sofisti, per approdare all’ex magna Grecia degli spettacoli classici all’anfiteatro di Siracusa, organizzati ogni anno dall’Inda; in mezzo, si passa per le ricerche intorno alla prospettiva e all’architettura scenica del Cinquecento, e attraversando l’Atene dei giorni nostri, dove i tedeschi Rimini Protokoll raccontano la crisi tramite una personalissima rivisitazione del Prometeo incatenato di Eschilo. Dall’attenta analisi di tre tragedie greche (Prometeo, Elettra e Filottete), il primo degli Studi individua due scuole educative che si contendono il primato nel panorama culturale dell’Atene classica: la novella filosofia dei sofisti si scontra con l’imperituro modello etico del padre della grecità, Omero. Le ricerche sulla prospettiva, di lontana ascendenza classica (Gemino e Vitruvio nel I sec. a.C.), come base dello sviluppo dello spazio scenico e dell’architettura urbana nel Cinquecento: questo l’oggetto del secondo contributo. Il terzo saggio riporta bruscamente nella realtà controversa dell’oggi, tempo di crisi, seguendo lo spettacolo Promtheus in Athens dei Rimini Protokoll prima nel suo grandioso esordio ateniese (luglio 2010), poi nella sua versione ‘ridotta’ al Piccolo di Milano (maggio 2012). Infine un’attenta ricognizione del quarantottesimo ciclo di rappresentazioni classiche promosso dall’Inda al teatro greco di Siracusa: emergono positivissimi segnali di una maggiore attenzione alle qualità di scenografia, regia e interpreti, con l’archistar Rem Koolhaas che firma il progetto delle scene, Claudio Longhi e Roberta Torre che vincono il confronto coi mostri sacri del teatro greco, e il dinamismo perfetto della Martha Grahm Dance Company ad animare le parti corali.
Ottime premesse per continuare a guardare avanti, con speranza, nonostante la crisi.