Spazio di incontro tra studi di carattere scientifico e approfondimenti sul mondo dell’attualità teatrale, “Stratagemmi” è anche un luogo di indagini monografiche a tutto tondo. Lo scorso numero della rivista (un numero doppio) raccoglieva gli interventi di un convegno dedicato all’influsso di Shakespeare nella cultura contemporanea, accostando le voci di studiosi del settore a quelle di attori e drammaturghi. Il numero ventisei rinnova la sfida della trattazione monografica: le pagine che seguono sono interamente dedicate a Raffaello Baldini (Santarcangelo di Romagna, 1924 – Milano, 2005); tra i migliori poeti italiani degli ultimi decenni – questo il giudizio di Pier Vincenzo Mengaldo – Baldini è anche autore di quattro splendidi monologhi per la scena, e la sua opera sembra muoversi tutta nel sottile confine tra poesia e teatro. Curata da Luca Daino e Maddalena Giovannelli, questa raccolta di saggi, memorie e interviste cerca di restituire, in una polifonia di voci, la complessità dell’opera di Baldini.
Nella prima parte, dedicata agli Studi, troverete saggi di ampio respiro ad opera di studiosi ed esperti del settore: Luca Daino, nella sua premessa, propone di leggere l’opera di Baldini attraverso la categoria di postmoderno; Clelia Martignoni, tra i massimi studiosi di Baldini, fornisce alcune coordinate imprescindibili per un approccio critico al lavoro dello scrittore romagnolo; Luca Stefanelli compie un meticoloso focus sulla metrica e la prosodia dei versi baldiniani; Oliviero Ponte di Pino ne ricorda in particolare gli anni milanesi, e l’attento lavoro sulle recensioni teatrali a “Panorama”. Infine pubblichiamo una conversazione con Giuseppe Bellosi, traduttore e interprete della poesia baldiniana.
La seconda parte del numero, introdotta da Maddalena Giovannelli, è invece dedicata alle sorti delle opere teatrali di Baldini sulle scene italiane: Giuseppe Liotta analizza le specificità della sua drammaturgia, mentre Massimo Marino ripercorre le più fortunate messinscene degli ultimi anni. Seguono interviste e contributi dei registi e degli attori che si sono cimentati con il teatro di Baldini: il fondamentale contributo dato dall’attore Ivano Marescotti nella divulgazione e nella creazione stessa dei monologhi, lo sguardo del regista ravennate Marco Martinelli, un suggestivo ricordo dell’attrice Ermanna Montanari, la sfida di Lorenzo Loris nel portare a Milano i monologhi in romagnolo, le riflessioni di Silvio Castiglioni sulla sua esperienza attorale. E proprio grazie a Silvio Castiglioni pubblichiamo una versione con alcune varianti del Prologo e dell’Epilogo di In fondo a destra.
Agli allestimenti dei testi baldiniani non era stato ancora dedicato un approfondimento specifico: ci auguriamo che questo numero possa rappresentare il viatico di una più cospicua presenza sulle scene dei testi teatrali di Baldini, così che al suo riconosciuto statuto di poeta si affianchi quello di drammaturgo.