Dello scarso interesse del sistema teatrale italiano verso la drammaturgia contemporanea molto si è scritto, anche sulle pagine di Stratagemmi. Sono pochi i nomi d’autore che emergono nelle programmazioni delle maggiori città italiane: lo spazio e i fondi sono più spesso destinati a classici che paiono, almeno al botteghino, ben meno rischiosi. A fare le spese di questa colpevole incuria non sono solo i giovani autori emergenti, che difficilmente potranno fare del loro talento un mestiere a tutto tondo, ma anche personalità di non trascurabile rilievo. È questo il caso del romagnolo Raffaello Baldini: poeta studiato e celebrato, autore teatrale troppo poco noto fuori dalla Romagna. Nella terra natia si deve perlopiù a Ivano Marescotti la diffusione delle poesie e dei monologhi di Baldini presso un pubblico più ampio; attraverso la sua mediazione e il suo impegno in prima persona come attore, Baldini autore di teatro approda a pieno titolo nel mondo della scena, anche fuori dal contesto romagnolo.
Nel numero VENTISEI di Stratagemmi troverete interviste e ricordi di coloro che hanno lavorato a stretto contatto con Baldini nel portare in scena i suoi testi: oltre a Ivano Marescotti, raccontano la propria esperienza anche Ermanna Montanari e Marco Martinelli (regista di Zitti tutti!), Silvio Castiglioni (interprete di In fondo a destra per la regia di Federico Tiezzi), Lorenzo Loris (regista di una versione milanese di Zitti tutti!).
La speranza è che questo numero di Stratagemmi possa rappresentare il viatico di una più cospicua presenza sulle scene dei testi teatrali di Baldini, così che al suo riconosciuto statuto di poeta si affianchi quello di drammaturgo.