“Stratagemmi” torna a occuparsi di drammaturgia contemporanea, dei suoi volti, del suo stato di salute, del suo futuro.
Il presente numero raccoglie i contributi e gli interventi che hanno caratterizzato la Giornata di studio svoltasi all’Università degli Studi di Milano il 30 novembre 2013, dal provocatorio titolo:
L’autore non abita più qui? Il rapporto tra autore drammatico e regista nel sistema teatrale italiano. A questo appuntamento, organizzato dal Cendic (Centro nazionale di drammaturgia italiana contemporanea), dal Cam (Coordinamento Autori Milano), e moderato da Ira Rubini, sono intervenuti autori, registi e docenti del panorama teatrale milanese, nazionale ed europeo. C’eravamo anche noi di “Stratagemmi”.

Nella sezione dedicata agli Studi, riportiamo le relazioni di Alberto Bentoglio, Mariagabriella Cambiaghi, Maddalena Giovannelli, Marco Pernich, Margaret Rose. Profili e storie professionali a metà tra il mondo dell’insegnamento, della ricerca e quello del teatro, a loro il compito di individuare diversi spunti di riflessione: il rapporto tra autore teatrale e teatro, tra esigenze letterare e quelle della messa in scena, in prospettiva storica e nella sua urgenza contemporanea; l’autore teatrale alle soglie del Novecento, schiacciato tra “grandi attori” e “secolo della regia”; le indicazioni offerte dalla drammaturgia italiana contemporanea; la figura del drammaturgo tra Italia e Gran Bretagna.

Seguono, nel Taccuino, gli interventi che hanno caratterizzato il dibattito tra autori, registi e teatranti presenti in sala: tematiche universali declinate in esperienze personali. Molti di questi nomi hanno già avuto posto nelle pagine di “Stratagemmi”. Ritroverete, quindi, punti di vista e riflessioni tipici di chi affronta il mondo teatrale con una prospettiva critica, mai statica, da “figli della crisi” – intendendo con questa locuzione chi si trova a ripensare il sistema dopo anni di immobilismo e pratiche scontate, perché costretto non solo da dubbi professionali e “artistici”, ma anche e soprattutto da problematiche contingenti, che hanno a che fare con la sopravvivenza.

Da ammirare, in questi interventi, l’inesausta ricerca di una risposta e l’incapacità di fermarsi alla constatazione di uno stato di fatto. Perché a tutti i convitati, e anche a noi di “Stratagemmi”, risulta chiaro che per trovare la chiave non basta indagare, ancora una volta e sempre più a fondo, il rapporto tra drammaturghi e registi, o soffermarsi più in generale sul problema dell’autorialità e del mestiere dell’autore oggi. Forse, per uscire dal pantano, per imboccare finalmente la via alternativa, bisogna cambiare non le cose, ma il pensiero. Lo esplicita Davide Carnevali nel suo intervento: “Va rifondato il dialogo tra le due parti”, dice il drammaturgo milanese. “Certo, costa fatica costruire un dialogo, bisogna trovare le parole giuste. Ma in fin dei conti questo è il mestiere che l’autore si è scelto”.