Stratagemmi 4 [cartaceo]
€12,99
Descrizione
Descrizione
Le nostre ricerche continuano a snodarsi attraverso la storia del teatro: perché solo indagando con profondità il teatro del passato – crediamo con fermezza – è possibile comprendere le proposte recenti, le correnti del contemporaneo, i nuovi fermenti artistici. In una parola, l’oggi.
Non rinunciamo così alla consueta incursione nel teatro classico: la terza parte del saggio, che lascia dialogare, da lontano, Aristofane e Platone, ci propone questa volta una riflessione sul concetto di utopia. Utopia comica, nelle “Donne al Parlamento” di Aristofane; utopia filosofica, nella “Repubblica” di Platone. Ci lasciamo poi condurre sulle tracce dell’arte dell’attore, arte dell’immediato per eccellenza, che si fonda sull’eterno paradosso di dover rendere presente quello che è già accaduto. L’attore greco dell’antichità classica, epoca in cui il teatro ancora non aveva preso totale coscienza di sé, è al centro di un’analisi condotta con gli strumenti di pensiero elaborati dai registi del ’900. Infine viene indagato il mondo della commedia rinascimentale, con un saggio che, attraverso il XVI secolo, esplora le mutazioni del prologo: spazio di ingresso nella realtà teatrale, soglia dalla quale l’autore lascia intravedere se stesso, le proprie scelte, il proprio rapporto con antecedenti e modelli. E proprio con gli strumenti, i contenuti, i metodi di indagine che abbiamo acquisito (e continuiamo ad acquisire) nella sezione saggistica, ci siamo addentrate nella vita, nel presente, nell’attualità. Attualità che, guarda caso, ha molto (troppo?) a che fare con il passato.
In questo numero abbiamo reso la sezione “Taccuino” una vera e propria monografia. Abbiamo lavorato insieme, ricorrendo alle nostre diverse formazioni e competenze, per ricostruire la storia del Teatro Gerolamo di Milano, monumento nazionale dal 1956 ed ente autonomo sotto la giurisdizione del Comune dal 1974. Dal 1983 è chiuso, sigillato, destinato a mortale riposo. Servivano alcuni banali lavori di ristrutturazione, ma da allora, per un perverso gioco di pigrizia e noncuranza, o per annose questioni legate a poteri e contanti, il portone è sigillato e la struttura in decadenza. Man mano che prendeva corpo, il lavoro si è mutato in indagine, ricostruzione storica,
raccolta di testimonianze, appassionata scoperta di un prezioso teatro-fantasma. Una monografia che speriamo possa aiutare a ritrovare una memoria storica dimenticata e dar corpo a un nuovo dibattito per individuare una strada per un futuro ancora da costruire, una monografia che sappia dar voce alla nostalgia di chi al Gerolamo c’è stato e al rimpianto di chi vorrebbe poterci entrare, un giorno.