6 – 12 marzo 2017
1. L’arte del teatro di Pascal Lambert al Crt
Marzo si preannuncia come un mese ricco per il teatro milanese. Fa da apripista il Crt, che si è messo in testa di sparigliare le carte del panorama cittadino con la sua stagione tutta internazionale. Ed ecco, dopo gli acclamati catalani Agrupacìon Senor Serrano, in arrivo Pascal Rambert, uno dei registi più importanti della scena internazionale, vincitore di numerosi premi internazionali, con un meta-spettacolo che è una dichiarazione d’amore nei confronti del teatro e del mestiere dell’attore. In Italia l’abbiamo conosciuto con Clôture de l’amour, ma la sua produzione è in costante rinnovamento. Per curiosare nella drammaturgia europea contemporanea sempre (troppo) poco rappresentata da noi.
#regiadautore #scenaeuropea #provadattore
Le parole di Shakespeare per un viaggio nella storia e nel cuore di una scena tanto celebre quanto complessa e mai abbastanza spiegata; anche assai violenta secondo l’interpretazione che ne dà Paolo Giorgio, autore e regista del testo prodotto da Casa degli Alfieri – Circolo Bergman, factory milanese già apprezzata in performance di audioteatro, riscrittura e teatro partecipato. Lo spettacolo è un viaggio nel margine di violenza in cui siamo immersi nel nostro agire quotidiano, negli articoli di cronaca, fin dentro lo spazio privato/pubblico dei social network, in nove quadri tutti leggibili in soggettiva.
#performance #riscrittura #nuovecompagnie
3. Assassina di Franco Scaldati regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi all’Elfo Puccini
Attori, autori e registi, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, palermitani trapiantati in Emilia Romagna, lavorano insieme dal 1976; il duo torna a Milano con uno spettacolo che ha già dell’imperdibile e che prosegue lo studio sui testi di Franco Scaldati, con musiche e canti originali composti dei Fratelli Mancuso. In scena va un testo del 1984, che racconta di un uomo e una vecchia che si parlano e convivono senza conoscersi, l’opera è costruita sull’accettazione dell’estraneo, dell’altro che sta accanto a noi, anche quando non lo vediamo (o capiamo). Attenzione all’impasto linguistico, con un recupero espressionista, ma senza traduzione, del dialetto palermitano, puro e crudo.
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a cura di Francesca Gambarini