17-23 dicembre_Milano
1. In nome del padre di Mario Perrotta al Piccolo Teatro Studio Melato
Psicoanalisi e teatro sono due universi distinti che presentano però un punto d’incontro: cercano entrambi di chiarire, approfondire e dare sfogo alle contraddizioni e ai dubbi laceranti insiti nell’animo umano. Ed è proprio in questa intersezione che si colloca il nuovo lavoro di Mario Perrotta, nato dal prolifico confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati. In nome del padre è allora il primo capitolo di un progetto più ampio: una trilogia teatrale incentrata sulle figure cardine della famiglia (padri, madri e figli). “Essere padri è un fatto semplice e complicatissimo” che Perrotta affronta nella sua dimensione universale attraverso lo sguardo psicanalitico, ma anche nel suo aspetto quotidiano, portando la propria esperienza diretta, intima e come sempre personalissima. “Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale!”.
#sguardisulpresente #provadattore #narrazione
2. L’ombra della sera di Alessandro Serra/Teatropersona a Triennale Teatro
Come raccontare gli istanti di vita, il modo di guardare il mondo e i rapporti personali di un artista come Alberto Giacometti? Sicuramente non solo a parole. Le parole non basterebbero. Lo sanno bene Alessandro Serra/Teatropersona che della corporeità fanno spesso il proprio strumento d’indagine e rilettura. Eccoli allora optare in questo lavoro per una commistione tra danza e teatro, in cui ogni movimento può stupire e richiamare l’attenzione di colui che osserva, costituendosi così come possibile oggetto di un ritratto del reale. “È di ritrattistica dal vero che si sta parlando non di arte astratta. Sarà un ritratto dal vivo”.
#provadiregia #drammaturgiafisica #danza
Il Teatro della Contraddizione propone quattro serate con doppio spettacolo per approfondire uno degli interrogativi che da sempre popola la mente dell’essere umano: è possibile conferire un senso definito e univoco al mondo nel quale viviamo? Saduros, performance del giovane collettivo l’Amalgama, cerca la risposta tramite la chiave dell’assurdo, dell’incomprensibile, della rottura di uno schema, esplorando e rileggendo l’opera di Daniil Charms, drammaturgo sovietico surrealista. O’ pesce a palla della compagnia Garbuggino/Ventriglia invece affronta il tema continuando a investigare, dopo In terra e in cielo, “l’archetipo di Don Chisciotte”. Quello dei due attori è un viaggio tra personaggi di un’umanità marginale, osservati dalla prospettiva straniata di chi “guarda alla luna dalla terra”. Non è forse la celeberrima lotta contro i mulini a vento uno dei simboli più efficaci per descrivere il continuo tentativo dell’uomo di sopravvivere, di continuare ad esistere?
#doppiospettacolo #nuovadrammaturgia #sguardisulpresente
Alice Strazzi