Un implacabile tiranno, bastone da passeggio alla mano e il volto dipinto di nero, detta legge sul palcoscenico. Come uno spietato direttore d’orchestra disciplina il resto del corpo di ballo, una squadra succube e ordinata che all’unisono fugge, scappa, obbedisce, prova a ribellarsi, fallisce, ritenta. La coreografia è allora un gioco di geometrie e contrapposizioni fra lui e il resto dei danzatori, fra singolo e totalità. Dall’anonimia del gruppo ogni tanto si stacca un performer per duettare a passo di danza con il dittatore: ecco una donna che si divincola in una lotta tenace sotto un cono di luce elettrica; un aspirante attentatore che lo affronta spavaldo; un’enigmatica figura in verde, unica nota colorata sul palcoscenico, che cerca silenziosamente di sfuggire alla sua morsa. No film segue il filo di una drammaturgia invisibile che lo spettatore non può fare a meno di ricostruire attraverso le sequenze dei danzatori di LDP. I movimenti dei performer, nitidi ed essenziali, di gusto inconfondibilmente orientale, raccontano con una grammatica perfetta una storia forse un po’ prevedibile ma innegabilmente invitante. La fuga, la lotta, la marcia militare si fanno passo di danza, attutendo e congelando la ricerca espressiva in un quadro esteticamente appagante, dove i virtuosismi dei danzatori sono come pennellate che ne impreziosiscono il disegno. La parabola di un regime e la caduta del suo dittatore scalfiscono soltanto la sfera emotiva dello spettatore, anche alla resa dei conti finale. Solo sul palco, come all’inizio, il despota scivola ora su una pozzanghera di inchiostro nero, annaspa per rimettersi in piedi, ma anche quando ricade, lo fa con grazia, senza sbavature formali. Non smetterà un attimo di danzare, anche nella disfatta.

Chiara Carbone


No Film
coreografia Sung-hoon Kim
interpreti Sung-hyun Kim, Hyuk Kang, Bo-ram Kim, Geon Jung, Ho-young Shin, Rog-yee Jung, Joo-hee Lee, Hong Lee, Seung-wook Song, Ha-neul Jung, Hyun-woo Bae
musica Ju-heon Kim, Maya Beiser, Zack Hemsey, Konstantionos Kypriotakis, K. BHTA
luci Jung-hwa Kim
costumi In-sook Choi

Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView