Alcune piante sono caratterizzate dalla presenza di un rizoma, un particolare tipo di fusto modificato che si sviluppa sottoterra e permette di conservare e accumulare sostanze nutritive, consentendo all’organismo vegetale di sopravvivere e resistere anche a periodi di avversità climatica o fertilità sfavorevole. Proprio a partire dal concetto di rizoma come rete nutritiva di connessioni in grado di permettere la crescita di un organismo, Cecilia Mezzoli, compositrice e musicista, e Francesco Capanni, composer, producer e musicista elettronico, hanno sviluppato il concept della loro performance musicale.
Rizoma nasce dall’interesse condiviso da Mezzoli e Capanni nei confronti della musica popolare nella sua accezione di ricerca del recondito, linfa e tessuto comune capace di connettere le diverse generazioni, congiungendo la tradizione popolare ai linguaggi della musica elettronica.
In sala il sipario, come un muro di velluto rosso, cela agli occhi del pubblico il setting in cui i due musicisti si stanno per esibire: il velluto viene poi sostituito da un sistema di luci che avvolge la postazione dei performer: un riverbero distorto richiama l’attenzione dello spettatore e comincia a trasportarlo in un vero e proprio viaggio musicale immersivo. I suoni metallici, le percussioni che ricordano il rumore dei sassi lanciati in uno specchio d’acqua, le sonorità di influenze calde spagnole e i suoni registrati dalla natura si fondono perfettamente con le voci degli artisti in scena, complementari l’uno all’altro, in perfetta sintonia. La voce di Cecilia Mezzoli, così eterea nella sua delicatezza, e le composizioni che Francesco Capanni sovrappone alla melodia principale, precise e suggestive, cullano un’intera platea. In alcuni attimi del concerto-performance, infatti, è possibile osservare come il pubblico reagisce all’atmosfera quasi surreale creatasi all’interno dello spazio teatrale: alcuni spettatori sprofondano nelle poltrone di velluto rosso, altri cercano una spalla su cui appoggiare la testa per immergersi nella dimensione intima creata dalle sonorità eseguite live; altri ancora accompagnano con il movimento della testa il ritmo di sonagli, arpeggi e suoni sintetici. Ciascuno può così compiere un personale attraversamento di ciò che Rizoma riesce a creare in sala: il pubblico sembra quasi una carovana in spedizione verso un deserto ignoto, in cerca di un’oasi nella quale trovare riposo e abbeverarsi.
Il concerto ideato da Mezzoli e Capanni – che presto diventerà un album – propone al pubblico un viaggio intenso, intimo, immersivo e carico di potenza metaforica, generato dalla grande intesa e abilità compositiva e vocale dei due musicisti, capaci di far emergere chiaramente la loro visione artistica comune. I loro sguardi d’intesa e la reciproca comprensione hanno permesso ai due artisti di sintonizzarsi sulle note dei propri itinerari armonici e portare anche gli spettatori con loro in un canto primordiale di ritorno alla terra. Se Madre Natura potesse cantare, sicuramente sceglierebbe Rizoma come ninna nanna attraverso cui cullare il mondo intero, in pace.
Lisa Pagani
immagine di copertina: immagini 9dots film
RIZOMA
con Cecilia Mezzoli e Francesco Capanni
La recensione fa parte dell’osservatorio critico dedicato a Genera Azione Festival