15-21 febbraio 2016_Milano
1.The Winter’s Tale di Declan Donnellan al Piccolo Teatro Strehler
Declan Donnellan torna in Italia e non c’è modo migliore di celebrare il 400esimo anniversario della morte di Shakespeare che con l’opera di questo acclamatissimo regista anglosassone. Una produzione che promette scintille e non solo perché è riuscita a mettere insieme le eccellenze del teatro mondiale (dal Piccolo Teatro di Milano al Barbican Theatre di Londra, da Les Gémeaux di Parigi, al Grand Théâtre de Luxembourg, fino al Chicago Shakespeare Theater e al Centro Dramático Nacional di Madrid), ma perché rivisita una delle più singolari opere del Grande Bardo. Una “tragedia a lieto fine” in cui “l’oscurità lascia spazio alla gioia”, e “il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente”. Consigliato a chi ama i classici, ma non ha paura di distaccarsi dall’originale.
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2. LEI di Marcello Gori e Lara Guidetti al Teatro della Contraddizione
Dopo il successo di 2+2=5, la Compagnia Sanpapiè presenta LEI, l’ultimo lavoro ideato di Marcello Gori e Laura Guidetti. Nato dalla rilettura di Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes e Natura uomo donna di Alan W. Watts questo intenso assolo femminile ci racconta la drammatica tensione di una donna alla ricerca di una dimensione interiore che le faccia ritrovare le proprie radici. Un viaggio solitario, fatto di tentennamenti, cadute, travestimenti e prese di coscienza, popolato da figure mitologiche, archetipi ancestrali e personaggi fiabeschi. Uno spettacolo di danza che mette al centro la relazione sotterranea e misteriosa che lega oggetti e simboli, in uno scambio continuo fra coreografia, drammaturgia e musica.
#danza #performance #nuovilinguaggi
3. GENESI pentateuco #1 di Confraternita del Chianti al NO’HMA
In occasione del Premio Internazionale “Il Teatro nudo” di Teresa Pomodoro, lo spazio NO’HMA ospita la Confraternita del Chianti con la prima parte del progetto Pentateuco, un ciclo di cinque spettacoli autonomi ispirati ai libri della Bibbia. Con GENESI la compagnia fondata da Marco Di Stefano e Chiara Boscaro s’impegna a portare in scena una rilettura contemporanea del celebre episodio biblico della Torre di Babele. Attraverso la vicenda di una migrante giunta in una “città cosmopolita” e alla prese con una sfida linguistica ed esistenziale, il monologo – tradotto in Esperanto, lingua per eccellenza “di fratellanza” – riflette sull’origine della parole e il loro potere di circoscrivere mondi e creare identità.
#monologo #nuovedrammaturgie #sguardisulpresente
A cura di Alessandra Cioccarelli