CorpoMemory di Ariella Vidach – AiEP è un lavoro coreografico che si propone di indagare il corpo e la danza nell’era contemporanea globalizzata. Per farlo ricorre visivamente, in modalità sottili ma chiare, a schemi di movimento riconoscibili, e tuttavia ricombinati in formati inediti. Ne esplora anche i punti di incontro con altre culture, rievocate tramite la dimensione acustica, con il ricorso a musiche folk, e attraverso il modo quasi rituale in cui i danzatori ripetono i propri movimenti.
Al centro dell’Anfiteatro Martesana, alcuni bambini lanciano aeroplanini di carta mentre sette performer, indossando abiti di colori diversi, posizionano teli di stoffa leggera ai confini di quello che individuano come spazio scenico. Quando i bambini capiscono che sta per succedere qualcosa di inconsueto e si allontanano, i danzatori iniziano a fissare lo sguardo nel pubblico, percorrendo una spirale immaginaria. Il movimento trascina l’attenzione degli spettatori sul centro, là dove il gruppo sembra progressivamente compattarsi. Da questo momento la partitura coreografica inizia a rivelarsi tramite una scansione delle sezioni performative in assoli compresenti e sequenze collettive coordinate, sviluppandosi in incroci millimetrici, in corse e fughe. Contribuisce alla definizione del ritmo e del gruppo anche la precisione assunta nella relazione con la dimensione sonora della performance, ovvero lo stretto legame tra gli input uditivi e la loro restituzione fisica da parte dei danzatori, che utilizzano pattern noti, quasi tradizionali e ridotti a simbolo. È il caso dei passi della Danse des petits cygnes dal secondo atto del Lago dei cigni – una delle prime variazioni che rimangono impresse in chi si approccia da neofita al balletto classico – qui tuttavia riconfigurati. Si rimane colpiti dai forsennati movimenti modellati sulla musica, eseguiti da quattro danzatrici posizionate simmetricamente.
È anche con questi elementi, perciò, che Ariella Vidach propone al pubblico una parte della sua indagine sulla coreografia contemporanea, che trova nel festival Le alleanze dei corpi una permeabilità agli impulsi esterni garantita da un luogo come l’Anfiteatro Martesana e dalla gente che lo anima.
Anna Farina
foto di copertina: Martina Rosa
CORPO MEMORY
realizzato con la partecipazione di diplomati e neodiplomati della Scuola di Alta Formazione Paolo Grassi e degli studenti di danza contemporanea Artichoke
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico Raccontare le alleanze