“Il mare è un albero e i pesci,
i pesci sono foglie,
che si diffondono nell’acqua.
Madre – lei appartiene al cielo
e mio padre, lei dice, alla terra.”

Così recita l’incipit di una poesia di Ming Di, poetessa cinese contemporanea, e questa immersione naturale è proprio quello che si percepisce a lezione con Gao Yajinzi, direttrice artistica della Beijing Modern Dance Company. Già a partire dal riscaldamento, la richiesta della danzatrice agli allievi è infatti quella di personificare il vento. Sentirsi vento, farsi guidare dalla brezza che può essere docile o impetuosa, smettere di pensare alla propria umanità: un esercizio sintomatico della poetica della compagnia, il cui modus operandi si fonda sul comunicare emozioni tramite il sentimento provato dal danzatore, piuttosto che sul ricercare una perfezione formale, che può risultare artificiale o virtuosistica. Nella masterclass poi, il vento si posa sulla superficie dell’acqua, portando il nostro corpo alle increspate onde del Fiume Azzurro. Cosa si prova a colmare d’acqua ogni cellula del nostro corpo? Questo è stato il secondo esperimento della performer che al suo segnale chiedeva ai danzatori di immaginare che alcuni pesci, con il loro guizzare, andassero a mutare la calma dei propri flutti. Per la cultura cinese l’acqua, spiega Gao, rappresenta la conoscenza, che si adatta ad ogni forma e che, allo stesso tempo, qualora un oggetto venga immerso in essa, non viene modificata nell’essenza. Tutte le gestualità della danza sono in qualche modo connesse con il mondo naturale – sottolinea la coreografa – perché l’uomo contiene in sé la natura e viceversa. Agli allievi viene infatti proposta una canzone popolare cinese, che racconta lo sbocciare dei gelsomini, a cui viene “sovrapposto” lo stato d’animo che proviamo quando qualcuno che ci è caro è assente. Il danzatore è dunque invitato a sentirsi come il fiore che sbocciando emette il suo profumo e allo stesso tempo, socchiudendo gli occhi, a sentire il dolore della mancanza. E così davanti ai nostri occhi prende vita un mondo nuovo, in cui è facile abbandonarsi e ritrovare emozioni, forse antiche e sopite, ma mai del tutto scomparse in ognuno di noi.

Marco Macedonio

Masterclass con Gao Yajinzi tenutasi il 6 ottobre 2018.


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