Secondo Diego Tortelli

Struttura architettonica e luogo di perdizione, dove razionalità e irrazionalità convivono. Nel labirinto di Dedalo ci troviamo di fronte a linee geometriche indistruttibili che si incastrano perfettamente tra loro, ma allo stesso tempo anche a milioni di possibilità diverse e al rischio di non trovare mai una via di uscita. Come accade nella vita, nel labirinto si devono fare scelte senza sapere dove ci condurrà il cammino. Nella danza questo concetto astratto si fa concreto: il corpo, formato da tantissime piccole parti, si muove descrivendo linee e disegni sempre diversi in un processo continuo di costruzione, cedimento, distruzione e rinascita. Senza distruggere definitivamente la struttura architettonica, abbiamo così la possibilità di perderci rincorrendo le nostre emozioni. E, in questo labirintico scambio tra razionalità e irrazionalità, le linee tracciate dai corpi modellano la realtà, lo spazio, fuori e dentro di noi.

A cura di Ilaria Moschini


Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView