20 – 26 marzo 2017
1. Geppetto e Geppetto di Tindaro Grata al Teatro Elfo Puccini
Che la storia di Collodi sia terreno fertile per ripensare alle questioni genitori-figli ce lo ha recentemente ricordato Antonio Latella con il suo discusso Pinocchio. Ma prima del mastodontico lavoro prodotto dal Piccolo Teatro, Tindaro Granata aveva già partorito la sua riflessione. Premio Ubu 2016 per la migliore novità italiana o ricerca drammaturgica, Geppetto e Geppetto ha infiammato i teatri di buona parte d’Italia, richiamando all’attenzione degli spettatori un tema ancora non completamente elaborato dall’opinione pubblica: il diritto o meno ad avere figli per le coppie omosessuali. In parallelo con la trama del romanzo, Geppetto e Geppetto decidono di “fabbricare” un bambino grazie alla pratica dell’ “utero in affitto” e il piccolo Matteo cresce circondato da un grande amore, nonostante la morte del padre-Geppetto biologico. Lo spettacolo rifugge programmaticamente i proclami e le prese di posizioni “politiche”, ma al contrario trae origine da una lunga ricerca umana portata avanti per le strade, nei bar, nei vagoni dei treni e dei tram. Il risultato è un quadro vivo e multiforme, che porta in scena un importante aspetto della società contemporanea senza schierarsi, ma limitandosi a raccontare le difficoltà di essere genitori.
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Zona K continua il suo percorso di ricerca sull’Europa con il focus tematico Democracy in programma fino a giugno: che dialogo esiste o dovrebbe esistere tra ideali politici, istituzioni e cittadinanza? Il focus si compone di esperienze collaterali come mostre fotografiche, dibattiti pubblici, laboratori musicali per bambini e la proiezione del film documentario NO55 Ash and money della compagnia estone Theatre NO99, che racconta la creazione di un movimento politico fittizio ma accolto come reale dall’opinione pubblica. Gli spettacoli in programma propongono formule diverse di teatro partecipativo ad esempio lo spettacolo-dibattito Some use for your broken clay pots di Christophe Meierhans che ha inaugurato il focus e Intime fremde (29-30 marzo) della compagnia tedesca Welcome Project. La prossima settimana è invece tutta dedicata al ritorno a Milano del collettivo Rimini Protokoll con Europa a domicilio/Home visit Europe. Uno spettacolo unico nel suo genere, che chiama a raccolta gli spettatori nelle vesti di semplici cittadini, riunendoli in una casa privata e proponendo la partecipazione a un originale e complesso gioco da tavolo. Ogni giovedì sera fino al 15 giugno si avrà la possibilità di essere ospitati nelle cucine e nei soggiorni dei milanesi che hanno deciso di farsi “casa” per quello che, più che uno spettacolo teatrale, è un vero e proprio esperimento culturale.
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3. Come le lucciole di ErosAntEros a Teatro i
Come le lucciole si presenta come una riflessione sull’arte e sulla coscienza collettiva portato avanti con grande tenacia attraverso un linguaggio composito, particolarmente affezionato alle sinestesie tra parola, musica e gesto. La metafora messa in scena dalla compagnia ravvenate ErosAntEros gioca sulla vicinanza tra il bagliore degli insetti e l’energia del pensiero creativo per raccontare la nostra società contemporanea. La denuncia parte dai tagli dei finanziamenti per la cultura e l’istruzione ma abbraccia molti temi di grande profondità, stimolando gli spettatori con un continuo flusso di domande e sollecitazioni. Molti gli artisti che hanno ispirato questo lavoro, attraverso le loro parole o la loro azione: Antonin Artaud, Julian Beck, Leo de Berardinis, Albert Camus, Georges Didi-Huberman, Tonino Guerra, David Lynch, Pier Paolo Pasolini, Luigi Pirandello, Andrej Tarkovskij.
Per chi volesse regalarsi un’esperienza di totale immersione nella poetica di ErosAntEros, questa stessa settimana sempre a Teatro i è in scena anche Sulla difficoltà di dire la verità. Lo spettacolo, una lettura-concerto basata su testi di Bertolt Brecht, denuncia la necessità collettiva dell’azione artistica, mettendo in stretta relazione la dimensione politica con quella del teatro.
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a cura di Chiara Marsilli