di Alan Bennett
regia di Marco Rampoldi
visto al Teatro Franco Parenti di Milano _ 9 -11 giugno 2013

Dopo il fortunato debutto in dicembre al Teatro della Cooperativa (che ha prodotto lo spettacolo), Nudi e crudi è stato presentato in coda di stagione al Franco Parenti ottenendo ancora una volta grande successo.
Lo spettacolo è tratto dal semplice ma fulminante racconto di Alan Bennett: Mr e Mrs Ransome, coppia di coniugi della upper middle class inglese, di ritorno da una splendida esecuzione dell’amato Così fan tutte, trovano la casa completamente svuotata. Non rapinata ma ‘svaligiata’ perché anche nei momenti più critici, per un avvocato, le parole hanno un peso: “le banche si rapinano, la case si svaligiano”. I ladri non hanno risparmiato niente: non solo il divano, la televisione, le sedie ma persino la moquette, il forno (con tanto di arrosto in cottura) e i rotoli di carta igienica si sono volatilizzati. I Ransome si trovano improvvisamente privati di ogni comodità e certezza, e la situazione ha tutti i presupposti per diventare un vero incubo. Ma le reazioni dei due sono diametralmente opposte.

Il signor Ransome, avvocato londinese pedante e inflessibile, auspica di ricomporre al più presto la rassicurante routine e vede nel furto solo l’opportunità di ottenere un sostanzioso premio dell’assicurazione. Max Pisu rende il personaggio il prototipo dell’uomo italiano spavaldo e pieno di sé, concentrato nel piacere agli altri e reso arrogante dal successo della propria vita professionale. La signora Ransome (Alessandra Faiella), annoiata e incolta casalinga, coglie invece l’occasione per ripartire da zero: arreda la casa in un improbabile mix tra etnico e stile da campeggio, intona ritornelli pop, scopre il colorato mondo della televisione e l’esotica bottega dell’indiano sotto casa e ride, ride di gusto continuamente. La magistrale interpretazione della Faiella – vera regina dello spettacolo – conferisce freschezza e vivacità alla metamorfosi del personaggio, senza mai cadere nella macchietta. A completare il cast è Claudio Moneta che, con grande versatilità e dinamismo, passa dal ruolo di psicologo d’ufficio a quello di poliziotto, da uno strampalato artista a un inquilino abusivo.

La resa scenica si fonda tutta sulla ricostruzione progressiva di un luogo assente: il mobilio casuale e stravagante reperito dalla signora Ransome crea gradualmente un ambiente nuovo e intimo, mentre per contrasto, nelle scene successive, un telone stampato sullo sfondo ricorda la freddezza e la pomposità dell’appartamento di sempre. Alla fine dello spettacolo si scopre che il furto è stato un trasloco involontario, dovuto a un esilarante scambio di nomi. Mr e Mrs Ransome riprendono possesso della loro casa, ma non della loro vita precedente: se Mr Ransome rientra senza sforzo alla normalità, per la signora Ransome non è più possibile tornare indietro.

Fine di un rapporto ormai senza slanci o inizio di una nuova esistenza, libera dal superfluo e dalle convenzioni? Una commedia brillante e divertente, ma di certo provocatoria. Come sarebbe la nostra esistenza se fossimo davvero liberi e leggeri come la signora Ransome? Uno spettacolo nudo e crudo, non così facile da digerire.

Alessandra Cioccarelli