È un’utopia, ai nostri giorni, un rapporto tra generazioni artistiche sano e proficuo? Mentre nel mondo politico le ‘rottamazioni’ vengono elette a slogan, cosa accade invece nel panorama teatrale? Esiste una trasmissione di saperi tra una generazione e l’altra? E ancora: il sistema teatrale riesce a favorire un ricambio e un ingresso delle nuove realtà?
Questo numero di “Stratagemmi” offre una ricognizione dello stato dell’arte, a partire da un’iniziativa nata presso il Teatro i di Milano nella stagione 2014/2015: il progetto – ideato da Francesca Garolla e Oliviero Ponte di Pino – era titolato significativamente De-generazioni. Accanto alla programmazione vera e propria, articolata in una studiata alternanza tra nuovi gruppi e artisti già affermati, sono stati pensati alcuni momenti di incontro aperti al pubblico, coordinati dai due ideatori del progetto insieme alla redazione di “Stratagemmi”: il tentativo era quello di tracciare connessioni tra il singolo percorso e un panorama più ampio.
Come sempre accade nelle pagine di “Stratagemmi” abbiamo articolato l’indagine secondo due direttrici: da un lato abbiamo raccolto riflessioni di ampio respiro di studiosi ed esperti (Oliviero Ponte di Pino, Gerardo Guccini, Roberta Ferraresi), dall’altro abbiamo dato voce ai protagonisti della scena, condividendo le loro osservazioni in forma di intervista. Tra questi ci sono ‘maestri’ come Marco Martinelli e Claudio Morganti, percorsi maturi come quello di Lorenzo Bazzocchi e Masque Teatro, personalità ormai affermate ma ancora non pienamente integrate nel sistema, come Roberto Latini e Davide Iodice. Accanto a loro, le giovani generazioni: Fibre Parallele, Francesca Garolla, Maniaci d’Amore.

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