La meditazione, intesa come espressione dell’incontro tra la dimensione intima e individuale e la sfera relativa alla relazione e alla connessione tra persone, rappresenta il fulcro costitutivo di Sàl / Rite – studio 0.2, seconda tappa del progetto dello studio fuse*, la cui ricerca è improntata all’integrazione tra creazione artistica e tecnologie digitali. Il punto di approdo finale di questo lavoro è rappresentato dallo spettacolo Sàl / Live (ancora in fase di elaborazione), alla cui base si situa l’interazione percettiva di piani reali e virtuali. Per la realizzazione della fase live si è però rivelato necessario uno sviluppo approfondito della tappa rite, presentata al pubblico in occasione della restituzione finale durante la Settimana delle Residenze Digitali 2021.

Sàl / Rite studio 0.2 consiste in una sessione online di meditazione: la voce calma e pacata di Roberto Ferrari accoglie il pubblico connesso, pronto a lasciarsi guidare dalle sue indicazioni. Nella stanza, insieme a lui, si trovano anche una ragazza e un ragazzo, partecipanti diretti della sessione e alter ego degli spettatori, sottoposti a un tracciamento in tempo reale delle loro attività cerebrali per tutta la durata della meditazione. I loro valori neurofisiologici (onde cerebrali, battito cardiaco, stato di rilassamento) sono visibili anche dagli spettatori. L’idea alla base del progetto nella sua interezza è quella di raccogliere e poi trasmettere in diretta i dati registrati durante più sessioni di meditazione che si svolgono in contemporanea in un luogo altro rispetto a quello della rappresentazione, e di utilizzarli per creare un’interazione con la performance teatrale dal vivo, realizzando così una connessione invisibile tra due eventi distanti fisicamente. Invece, la tappa Sàl / Rite consiste solo nella fase di raccolta e di registrazione dei dati relativi alle attività cerebrali dei partecipanti, non c’è connessione con una performance che si svolge sincronicamente: è quindi un esperimento per verificare la validità di questo percorso artistico, mettendolo concretamente alla prova.

In Sàl / Rite studio 0.2 risulta sicuramente fondamentale la dimensione acustica: nella stanza visibile agli spettatori sono presenti anche due collaboratori che si occupano di tracciare (grazie all’utilizzo di sensori EEG) le attività mentali dei partecipanti e stimolarle attraverso il suono, elemento significativo per rendere l’esperienza della meditazione più facilmente accessibile anche a chi non è solito praticarla.

Il progetto dello studio fuse* è ambizioso, ma la fase di lavoro proposta in occasione della Settimana delle Residenze Digitali non regala allo spettatore la possibilità di osservarne esiti e potenzialità. La fase performativa, Sàl / Live, infatti, non viene mostrata e il pubblico digitale può partecipare solo alla tappa Rite attraverso un’immersione meditativa profonda ma, forse, distante da un reale incontro tra performance e spazio digitale. Risulta però affascinante la dimensione rituale, richiamata esplicitamente anche dal titolo stesso. Proprio per l’importanza del momento di condivisione collettiva, alla fine della sessione viene chiesto allo spettatore un riscontro sull’esperienza vissuta attraverso diverse modalità: un disegno rappresentativo della percezione del proprio spazio interiore, l’indicazione del livello di consapevolezza di sé stessi raggiunto durante le diverse fasi della meditazione, l’individuazione dell’area corporea maggiormente stimolata.

Sàl / Rite studio 0.2 pone al centro dell’indagine la meditazione intesa come possibile strumento di mediazione per la creazione di una sfera di interazione collettiva. Il rito è perciò inteso da fuse* anche come veicolo per attraversare la contingenza della vita quotidiana e le fasi di transizione che la scandiscono, grazie all’impiego di una pratica millenaria.

Alice Strazzi


Sàl / Rite – studio 0.2
un progetto di fuse*
concept Roberto Ferrari
sound design Nicola Berselli
un ringraziamento speciale ad ASIA Modena, Elahe Rajabiani, Sergio Bertolucci

Questo contributo è parte dell’osservatorio della Settimana delle Residenze Digitali.