29 settembre – Università degli Studi di Milano

Anne Teresa De Keersmaeker e Adriana Borriello

Fondamentale nella formazione delle artiste è l’incontro con il Tanztheater (teatro-danza) nato dall’intuizione pioneristica dell’ungherese Von Laban e mirabilmente parafrasata da personaggi dal calibro di Pina Bausch. Le suggestioni provocatorie e drammaturgiche di questa esperienza d’avanguardia si innestano nella formazione delle coreografe presso l’École Mudra, fondata da Maurice Bejart a Bruxelles nel 1970. Il programma della scuola prevedeva una formazione multidisciplinare; non solo danza ma anche canto, recitazione, percussioni e discipline orientali. Qui si incontrano Anne Teresa De Keersmaeker e Adriana Borriello, e la prima, dopo aver appreso un innovativo uso del ritmo da Thierry De Mey, percussionista allievo del compositore e pedagogo Schirren, fonda la compagnia Rosas proprio con la sorella di Thierry e con la Borriello.
La coreografa italiana, che dopo l’esperienza con la De Keersmaeker ha fondato la propria compagnia, propone una danza ricca di suggestioni orientali e mediterranee dal Tai-chi agli studi etnografici e antropologici di Ernesto De Martino sul tarantismo.

Fase Four Mouvements To The Music Of Steve Reich e Verkläkte nacht di Anne Teresa De Keersmaeker, sono spettacoli che rispecchiano due differenti aspetti ugualmente costitutivi della sua opera.

Fase, in prima mondiale a Bruxelles nel 1983, deve il proprio titolo al compositore Steve Reich, che propose in musica la tecnica del phasing, ovvero dello sfasamento, dall’effetto simile a quello di due nastri che partiti in sincrono si allontanano poi l’uno dall’altro in maniera progressiva, creando una sorta di ritardo ritmico e ripetizione. La danza riproduce tale sfasamento tramite una coreografia a due che da una iniziale perfetta sincronia delle ballerine conduce lentamente ad una replicazione in leggera differita da parte di una delle interpreti.

Verkläkte nacht (lett. notte trasfigurata) è invece una coreografia schiettamente romantica nella rappresentazione e nei suoi rimandi letterari, artistici e musicali. La narrazione si svolge infatti sul filo del topico triangolo amoroso, argomento dell’omonima poesia del 1896 “Notte trasfigurata” di Richard Dehmel.

Ludovica D’Alessandro

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