di Alessandro Carini

È lo spettacolo cult della compagnia Quelli di grock e va in scena ininterrottamente in Italia e nel mondo dal 1988.
La nuova edizione “remix” è rappresentata da nuovi giovani attori. Non c’è una trama vera e propria e quindi non c’è una storia da raccontare, ma un susseguirsi di scene legate alle musiche molto energiche e a tutto volume degli anni ’80.
Si mette in scena la follia della quotidiana vita metropolitana, alienante e frenetica da affrontare a passo velocissimo; infatti i ballerini sono sempre in movimento. Il successo di questo spettacolo risiede certamente nella sua formula: un’ originale combinazione di recitazione, danza, gioco ed effetti speciali con le luci.
Le nevrosi della vita moderna, i tic delle persone, i gesti sempre ripetitivi di ogni giorno vengono resi con scioglilingua, definizioni e consigli in un crescendo di sovrapposizioni di voci e situazioni.
Le scene sono essenziali e tutte le parti che le compongono si trasformano in oggetti usati dagli attori. Il pubblico dà segni di gradimento, infatti ogni spettatore si sente coinvolto dallo spettacolo; tutto questo grazie alla mancanza della quarta parete, termine utilizzato per indicare quegli spettacoli in cui gli attori escludono il pubblico dallo svolgimento delle azioni.
Ma in Caos è tutto diverso: gli attori spesso parlano, indicano e fissano il pubblico così da coinvolgerlo maggiormente.

 

Questo contenuto fa parte del Progetto scuole di Stratagemmi_prospettive teatrali