Una grande croce sospesa, quattro menorah – i candelabri a sette braccia della tradizione ebraica – e una coloratissima Mano di Fatima. Sono questi i punti focali che emergono a prima vista tra i numerosi oggetti sparsi sul palco dell’Elfo Puccini. La Nona firmata dalla Compagnia Zappalà Danza si apre su un affollatissimo disordine, scenico e scenografico, dove i danzatori fanno il loro ingresso, a uno a uno, con movimenti lenti e regolati dalla velocità del proprio respiro, alternandovi poi pose plastiche, quasi fotografiche. La successione dei passi accelera proporzionalmente al numero dei performer presenti in scena, che, inserendosi via via nella sequenza senza mai interromperla, creano un continuum irrefrenabile. Solo dopo aver raggiunto il suo apice, ecco che il ritmo torna a scemare fino a ricreare nuovamente la placida situazione di partenza. L’umanità è, e sempre sarà, un’onda di corpi: ma come restituirle la propria corporeità istintuale spesso mortificata da credi e religioni? Semplicemente attraverso una spiritualità laica capace di ricreare un legame sincero tra gli uomini. “Aiutateci a lasciarci alle spalle il peso del dolore, della disperazione e a ritrovare la gioia!” sembrano dire i performer, che ora si percuotono ripetutamente il petto. La Nona Sinfonia di Beethoven – nella trascrizione per due pianoforti di Liszt, eseguita dal vivo – li accompagnerà, in un crescendo di speranza, in questo processo di liberazione. I simboli che si stagliano dall’agglomerato scenografico non potranno allora che cedere il passo all’energia dei movimenti, al vitalismo dei corpi che entrano in contatto gli uni con gli altri, condividendo il proprio istinto, il proprio sentire, senza pensare a distinzioni di genere, religione e senza essere viziati dalla società tutta. Per una sera: “Non ci sono confini sul Pianeta Terra!”

Alice Strazzi


La nona/ dal caos, il corpo
un progetto di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
musiche Ludwig Van Beethoven Sinfonia n. 9 op. 125
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
pianoforte Luca Ballerini e Stefania Cafaro
soprano Marianna Cappellani
interpretazione e collaborazione alla costruzione i danzatori della Compagnia Zappalà Danza: Maud
de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Marco Mantovani, Sonia Mingo, Gaetano
Montecasino, Camilla Montesi, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Alberto
Gnola, Valeria Zampardi
produzione Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza -Centro di Produzione della Danza

Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView