di Elisabetta Frua
Ognuno si mette il cappotto, si infila le scarpe, controlla di aver il biglietto e via! Chiude la porta e finalmente è autorizzato a passare una serata fuori, senza esser disturbato dai genitori perchè i telefoni a teatro, mi raccomando, vanno tenuti spenti… Ecco, non un teatro qualunque:il Pim-Off. Varcata la soglia del cancello scuro e immenso si entra in una stanza magica, dove nulla è normale, dove un pianoforte suona da solo, dov’è piazzata in un angolo la statua di una donna “seduta stante al gabinetto”, dove ai muri sono appesi quadri bizzarri, surreali, un miscuglio di forme, colori, linee e corpi. Ognuno vaga per la sala con occhi increduli, meravigliati, qualcuno mangia in compagnia degli attori, qualcun altro chiacchiera con un compagno di classe o coglie l’occasione per parlare del più e del meno con amici provenienti da altre scuole. Poi si cambia ambiente e si prende posto, compaiono i tre attori principali dello spettacolo seduti al tavolo di un ristorante. Immediatamente entra in scena il fantastico cameriere (Roberto Rustioni, anche regista dello spettacolo) per prendere le ordinazioni: la commedia scritta dall’argentino Spregelburd ha inizio. In un ambiente di confusione assoluta si alternano discussioni tra madre e figlio, complotti tra fratelli e incomprensioni tra figlia e mamma. E la persona più bizzarra sembra il figlio Luca che, bisognoso di identificarsi in qualcuno al punto di arrivare a vestirsi come lui, sceglie proprio la figura di Tetè, madre petulante, sbadata e invadente. Vediamo così il giovane attore recitare con disinvoltura, nonostante sia legato da minigonna, calzettoni e tacchi alti…
Chi mi è piaciuto di più? Dario, omiciattolo indifeso dal triplice ruolo di cameriere, amante e in realtà cognato di Tetè, che rappresenta la valvola di sfogo se non addirittura l’oggetto su cui tutti scaricano la propria rabbia. Una storia complicata e tragica, ma resa comica e coinvolgente dagli attori, uno spettacolo quasi accattivante come un film.
Questo contenuto fa parte del Progetto scuole di Stratagemmi_prospettive teatrali