Il pubblico si accomoda mentre Louise Lecavalier è già in scena e, seduta in un angolo, osserva il pubblico; poi, quando le luci in sala sono ancora accese, si alza e inizia a danzare . I suoi piedi attraversano lo spazio a una velocità impressionante, come saette, mentre la musica viscerale e ritmata di Mercan Dede fonde sonorità della tradizione orientale con l’elettronica. Le movenze dell’ex-icona di La La La Human Steps riproducono gesti quotidiani, resi però estremi nella loro ripetitività quasi nevrotica. Il suo corpo, esile ma straordinariamente resistente e potente, è un concentrato esplosivo di vigore; i suoi movimenti sembrano cercare il superamento dei propri limiti.
Una vitalità danzante che strega sin dai primi istanti e che, nella seconda metà dello spettacolo, inizia a scorrere anche attraverso il corpo di Frédéric Tavernini, performer aggiunto, in un dialogo di movimenti sincopati che aumenta ulteriormente l’energia in circolo. Tutto procede senza soluzione di continuità, non c’è mai tempo per riposare lo sguardo,: come nella vita tutto è connesso e collegato, non esistono pause né raccordi tra le sequenze.
La coreografa canadese rapisce la sala, la invita a seguirla nel suo viaggio, la trascina nella sua stessa trance. Non si può far altro che restare incantati ad ammirare la potenza della vita e dell’arte e provare a conservare un po’ di questa energia il più a lungo possibile.
Roberta Demoro
So Blue
ideazione e coreografia Louise Lecavalier
interpreti Louise Lecavalier, Frédéric Tavernini
Visto a MilanOltre l’8 ottobre 2017
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView