Il padiglione 2 di DanceHaus vibra per l’attesa eccitata degli allievi, che precede sempre l’incontro con un grande maestro come Enzo Cosimi: qualcuno riscalda i muscoli, qualcuno si chiede come sarà la masterclass, qualcuno scambia qualche parola a bassa voce. Fin dall’arrivo, senza indugiare in spiegazioni o introduzioni, Cosimi immerge i danzatori in un mondo ‘altro’: una musica ambient porta a visualizzare luoghi di sospensione, di pace, di armonia con la natura. La fase iniziale di training, una sequenza ispirata allo yoga e all’ashtanga che l’artista ha elaborato negli anni, trasporta anche noi osservatori in una bolla di sospensione temporale.

La voce di Enzo Cosimi, sottile e posata come la musica che pervade la sala, incoraggia a sperimentare l’equilibrio tra il trattenere e il rilasciare il movimento, ad immergersi nel tappeto sonoro privo di beat che definisce una qualità fisica densa e insieme limpida. I danzatori vengono portati a contare i tempi non attraverso una scansione numerica ma con il proprio respiro o con emissioni di suono. Cosimi passa tra gli allievi che ripetono la sequenza di training, correggendo le posizioni con tocchi leggeri, stimolando il loro immaginario con frasi come “avvolgete il vostro corpo nell’ovatta, in una nube di fumo” oppure “immaginate il tempo come una tela da dipingere di colori con il vostro movimento”.

Progressivamente i danzatori prendono parte a questa dimensione, e quando il maestro assegna loro quindici minuti di creazione personale sulla base di una struttura coreografica, non c’è più disorientamento o incertezza.

Ma c’è ancora molto da esplorare in questo mondo sospeso, soprattutto una diversa percezione dello spazio.

Correggendo e invitando ciascuno a ripetere la propria sequenza, l’artista vieta l’organizzazione del movimento “all’italiana”: non si cerca la frontalità del pubblico, né la “postura da gran balletto” – che nella sua rigidità non sa attingere all’energia dell’ambiente e non regala nulla a chi guarda – ma uno spazio di 360° in cui esplorare tutte le direzioni possibili.

Il tempo scientifico, però, è stato solo illusoriamente sospeso, e sono già passate tre ore: la bolla creata da Enzo Cosimi scoppia, ma lascia una traccia di sé nell’aria del padiglione 2, sui volti stanchi ma ora distesi degli allievi e persino in chi si è limitato a guardare ma ora avverte liberazione e leggerezza. Una catarsi.

Miriam Gaudio

Masterclass per danzatori professionisti con Enzo Cosimi tenutasi il 13 ottobre 2017.

Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView