Secondo Rino De Pace

Cosa fa un bambino se gli si chiede di danzare? Salta, fa girare le braccia, fa le capriole. L’artista, allo stesso modo, esplora il proprio corpo e lo spazio circostante come fosse la prima volta, senza alcun preconcetto, permettendo ai gesti di fluire in modo anarchico, assecondando le proprie pulsioni e il proprio istinto. Solo in un secondo momento questo gioco prende una forma stabile, quella della coreografia. La stessa immediatezza è richiesta allo spettatore. Nel guardare la danza infatti, l’unica regola è la totale apertura, l’essere disposti a farsi toccare dalle immagini in modo non filtrato, senza ricorrere a modalità interpretative da noi conosciute: il segreto è abbandonarsi alle impressioni che la performance ci suscita e farci coinvolgere nel suo gioco.

a cura di Michele Spinicci

Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView