Torna alla mente il celebre brano A Forest dei The Cure mentre si assiste a LA FORESTA. Tutto ruota attorno a questo luogo insieme spaventoso e ricco di possibilità, che inghiotte due giovani alla ricerca di una libertà assoluta, anch’essa fatta di luci e ombre.
In scena un duo di attori che rispecchia la sinergia delle compagnie che firmano lo spettacolo: Alice Conti (Ortika) porta in scena una forte ritmicità, tanto attoriale quanto corporea; Fiorenzo Madonna (iPesci) la accompagna con una vocalità magmatica e una gestualità curata e divertente. La loro storia è semplice: si conoscono a un rave, prima di inoltrarsi nel buio alla ricerca di una dose e smarrirsi, separandosi e trovandosi in ultimo soli con se stessi.
LA FORESTA però non è solo questo: la vicenda è un punto di partenza per giocare con i piani di realtà e trasformare lo spazio in qualcosa di ambiguo, ricco di potenzialità e allo stesso tempo infernale. L’uso della luce accompagna e sottolinea gli slittamenti da un livello all’altro: si passa dalle scintille degli accendini ai singoli fasci dall’alto, dal quasi buio alle luci a intermittenza della festa. E la regia di Mario Masi lavora proprio sulla spazialità del bosco in cui i due ragazzi, fra timore e desiderio, ora si perdono ora evadono. E infatti questa atmosfera ambigua influisce anche sulla dialettica dei corpi in scena, sui loro movimenti danzati, sui loro corpi alterati dalla droga, al limite dell’equilibrio. Pure i dialoghi sembrano subire lo stesso effetto, sempre in bilico fra drammatico e demenziale. Di queste oscillazioni si nutre lo spettacolo per interrogarsi sulla solitudine generazionale (di corpi, persone, anime) e sulla difficile ricerca dell’altro.
L’impatto visivo della scena e i movimenti dei corpi hanno la forza di tormentare lo spettatore anche quando le luci si spengono del tutto. LA FORESTA, forse, è ancora lì nel buio. E anche noi siamo costretti a scegliere: scappare o inoltrarci fra gli alberi?

Riccardo Corcione


LA FORESTA di Ortika + iPesci
con Alice Conti e Fiorenzo Madonna
regia Mario De Masi

Spettacolo visto in occasione del Premio PimOff per il teatro contemporaneo 2020