regia di Renato Sarti

Visto al Teatro della Cooperativa di Milano _ 16-28 novembre 2010

Prendi William Shakespeare, una compagnia internazionale e multietnica, abbondanti dosi di comicità al femminile, la regia di Renato Sarti, un pizzico di Cochi Ponzoni e agita bene: ecco la ricetta della nuova produzione del Teatro della Cooperativa che ha debuttato in prima nazionale il 16 novembre. Ma partiamo dall’inizio.

Nella sua versione del Sogno di una notte di mezza estate –  presentata al Crt nel 2008 – Sarti scelse di trasformare la compagnia di attori dilettanti dell’originale in una impresa di pulizie tutta al femminile. La macchina comica si mise in moto con più efficacia delle aspettative: il pubblico mostrò particolare apprezzamento e il gruppo maturò una sintonia capace di oliare ritmi e battute.

Ecco che la dissestata compagnia amatoriale diventa ora protagonista di un nuovo testo di cui il bardo è solo il punto di partenza: Sarti reinventa, amplia, ricuce per dare unità drammaturgica a quelli che nel Sogno sono pensati come intermezzi. Emergono così nuovi personaggi: il padrone dell’impresa – un improbabile leghista africano – che si opporrà flebilmente alla realizzazione dello spettacolo, ma che arriverà presto a sposare la causa (e una delle attrici); il direttore artistico del gruppo di ricerca “Falegnameria Edipo” (compare così sul palco anche Renato Sarti) che farà da giudice sostituendosi al Teseo shakespeariano.

A firmare la regia della comicissima tragedia è la pugliese Spazzolona alias Rossana Mola, capace di tenere a bada l’indisciplinata compagnia e, al contempo, di dettare magistralmente dall’interno il ritmo dell’intero spettacolo. Ma il resto del gruppo non le lascerà vita facile: Pot-Pourri costringerà le compagne ad un demenziale training grotowskiano; la cubana Fidelia Castra sfrutterà ogni pretesto per fare propaganda politica (fa così la sua comparsa, in medias res, il volto di Giuliano Pisapia); la romagnola La Ramazza cercherà di prendersi tutte le parti possibili; la russa Sborona sbaglierà le battute, reticente a rassegnarsi all’idea di non essere la protagonista muta del Lago dei Cigni.

Lo spettacolo prende velocità e trascina progressivamente il pubblico, conquistato anche dall’energico ed evidente divertirsi sul palco delle attrici. Renato Sarti cerca un teatro comico che sia allo stesso tempo gioco mai volgare sui luoghi comuni, leggero divertissement, ritmo incalzante, liberatorio rovesciamento.

Maddalena Giovannelli