21-27 gennaio 2019_Milano
Sì, non vi state sbagliando: il Gregorio Samsa del nuovo spettacolo firmato da Eugenio Barba – alla sua prima regia fuori dall’Odin Teatret – condivide il suo nome con il protagonista del più celebre romanzo kafkiano. E come il personaggio della Metamorfosi, anch’esso è imbevuto di ossessione: quella di un danzatore intento a ripetere in loop i “materiali performativi” da memorizzare prima del proprio debutto. Una ricerca artistica la sua che invece di liberarlo, lo soffoca: ogni possibilità di relazione umana è annullata e sfumato è ogni confine tra realtà e immaginazione, tra vita quotidiana e teatro. “Spaesamento” del resto è alla base del progetto 58֯ Parallelo Nord, da cui prende le mosse questo lavoro: un cantiere teatrale aperto e vera propria sfida lanciata da Lorenzo Gleijeses e dal musicista Mirto Baliani nel 2015. A loro si sono uniti, compagni di viaggio d’eccellenza, i pilastri dell’Odin, Eugenio Barba e Julia Valery. Dopo quattro anni di confronto, lavoro e ricerca quale sarà l’esito di questa ardua sfida?
#provadattore #maestridelteatro #nuovadrammaturgia
2. Anna K – una vivisezione di me di Debora Virello a MTM/Teatro Litta
Dieci secondi prima del passaggio di un treno, dieci secondi alla morte… Quello di Anna K è il racconto a un passo di un gesto estremo: gli attimi più significativi della propria vita sono frammenti comunicati al pubblico attraverso supporti audio. E non potrebbe essere altrimenti. La protagonista delineata da Debora Virello – e liberamente ispirata all’Anna Karenina di Tolstoj – non ha più voce dopo aver cercato inutilmente di spiegare al mondo il conflitto che la agita: quello tra la passione totalizzante per Vronskij e il desiderio di una vita normale. Anche Debora Virello non ha più parole, e rinuncia volontariamente a cercarle, per esprime il suo dissidio personale tra l’amore per il teatro e la propria vita quotidiana. Un vero e proprio “suicidio artistico”, sperabilmente senza conseguenze drammatiche!
#monologo #rileggereiclassici #provadattrice
3. O della nostalgia di Angius|Festa al Teatro Verdi
Matteo Angius e Riccardo Festa, su un palcoscenico allestito a grande studio radiofonico, discutono amabilmente a proposito del proprio passato, cercando di dare una definizione al concetto di “nostalgia”. Momenti di infanzia perduti, sentimenti privati, elementi comuni a un’intera generazione, quella dei quarantenni, vengono ricondotti al presente per capitoli, come i punti di una rubrica. Una circostanza che permette ed esige il riso! Angius|Festa attraverso battute autoironiche, aneddoti divertenti, citazioni musicali e poesie improvvisate, regalano agli spettatori momenti di autentica emozione, coinvolgendoli con naturalezza e disinvoltura, in una performance capace di esorcizzare ogni rimpianto sul tempo che fu.
#sguardisulpresente #nuovadrammaturgia #ironia
Ilaria Moschini