20-26 maggio 2019_Milano
1. Kingdom di Agrupación Señor Serrano a Triennale – Teatro dell’Arte
Il re delle scimmie e la regina del supermercato – alias King Kong e la banana – sono scelti come esempi per trattare il complesso tema del capitalismo, un sistema costruito sulla base di cicli e crisi, consumo e desiderio. La pluripremiata compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, vincitrice nel 2015 del Leone d’Argento della Biennale di Venezia, porta in scena Kingdom, performance in cui il linguaggio teatrale tradizionale si integra con la componente moderna e tecnologica attraverso proiezioni, video e musica dal vivo. Il risultato è uno spettacolo psichedelico che parla di globalizzazione, crisi finanziarie, mercati e nuova economia: una performance eclettica, dove viene smascherato l’intricato sistema economico e sociale dell’Occidente, per cercare di smentire l’affermazione secondo cui, in fondo, stiamo tutti bene.
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2. Calcinculo di Babilonia Teatri a ZonaK
Musica e parola si incontrano in scena, dialogando tra loro, contaminandosi e plasmando uno spettacolo denso di contenuti, affrontati con sguardo ironico e disincantato. Babilonia Teatri, tra le compagnie che più hanno segnato l’ultimo decennio del panorama teatrale italiano, presentano Calcinculo, un vero e proprio concerto “drammatico”, animato dalle melodie inedite scritte da Lorenzo Scuda, componente degli Oblivion. Il titolo sembra un chiaro riferimento alla giostra a seggiolini, must have di ogni Luna Park, dove i partecipanti si accomodano su sedute sospese da terra e vorticano intorno a una colonna portante, tendendo le mani verso il vuoto. Così l’attrazione diventa metafora del mondo contemporaneo, in cui non è più possibile immaginare un futuro ma ci si limita a tendere le mani verso un ideale, che sembra essere sempre più irraggiungibile e utopico.
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3. Lo straniero di Renzo Martinelli a Teatro i
Calvino scriveva che “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, e così accade per Lo Straniero di Albert Camus, che trova nuova vita grazie alla regia di Renzo Martinelli, direttore artistico di Teatro i. Unico protagonista è l’attore Woody Neri, che dà voce ai pensieri e alle parole del romanzo come fossero suoi, portando in scena la storia di Meursault. È così che la vicenda di un uomo apatico ed enigmatico, colpevole di un feroce assassinio, intrattiene ancora una volta il pubblico contemporaneo, in una forma riflessiva e incalzante grazie anche al contributo drammaturgico di Francesca Garolla. Il monologo si pone infatti come una domanda costante e asfissiante agli spettatori, alla ricerca di un senso nella vita banale e brutale dell’uomo.
#regiadautore #provadattore #classici
Angela Bonadimani