Sguardi dalla platea
Verklärte Nacht
ROSAS/ANNE TERESA DE KEERSMAEKER

“Ho trovato la performance molto delicata, soprattutto nella sequenza iniziale della coreografia; penso sia stata di grande effetto la scelta di far partire la musica subito dopo il momento culminante, e non dove il pubblico poteva aspettarselo: ha creato un interessante senso di inatteso”.
Antonella, 25 anni, danzatrice

“Anche il silenzio è musica, e per questo riesce a trasmetterci qualcosa di altrettanto forte. Ho trovato stimolante l’accostamento tra danza contemporanea e musica classica: creava un contrasto molto potente”.
Susanna, 42 anni, architetto

“L’atmosfera evocava l’idea di un’ambientazione quotidiana, soprattutto per la scelta di una coreografia così semplice ed essenziale. Eppure la musica sapeva dare al contempo un’impressione di grande solennità: anche i gesti contribuivano a questa polarità, caricandosi ora di spinte violente e drammatiche, ora di toni molto dolci”.
 Elena, 51 anni, architetto

“C’era una grande ricerca del ritmo, e alcune scelte erano molto forti, esplicite. Al corpo era affidata una posizione centrale, quasi totale: era l’unica entità in grado di esprimere tutta la forza dell’azione scenica”.
Orfeo, 26 anni, danzatore

“Era la musica a far scaturire il gesto: ogni singolo movimento partiva da una suggestione musicale, e da lì traeva il suo significato”.
Arianna, 20 anni, studentessa

A cura di Veronica Heltai

Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView