La storia d’amore tra Milano e Dario Fo inizia tanti anni fa, negli anni quaranta. Nel capoluogo lombardo, da studente varesino, Fo troverà libertà artistica e la passione di raccontare e di lottare: vocazioni potentissime su cui costruirà una carriera e un’intera vita.
Non stupirà troppo, allora, scoprire una predilezione per il patrono di Milano, Sant’Ambrogio: alla singolare figura di vescovo quasi suo malgrado, il premio Nobel ha dedicato un libro, scritto nel suo stile coinvolgente e inconfondibile, Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano (uscito nel 2009, ora riedito da Guanda). Le vicende surreali raccontate, tra storia e invenzione, offrono anche spunto per una feroce critica del presente: nello sferzante incontro tra Sant’Ambrogio e Agostino “giunto straniero a Milano” e per di più “moro”, il premio Nobel inserisce l’auspicio che i padani conservino per sempre il loro più grande dono, l’accoglienza.
Nelle giornate di Tempo di Libri, la giornalista Daniela Manin, amica e collaboratrice di Dario (con lui ha scritto Dario e Dio, Guanda 2016) ha dedicato un incontro al fool del teatro italiano e al suo rapporto con la città; ad accompagnare la giornalista anche un reading organizzato dal Piccolo Teatro.
Nella lettura sobria ma emozionata di Federica Fracassi è emersa Milano vista attraverso gli occhi di Fo: laica, godereccia, vivace ma di valori profondi, quali appunto l’accoglienza e l’apertura al diverso. Daniela Manin lascia emergere come la figura di Sant’Ambrogio, nella lettura di Dario Fo, sia di fatto un suo doppio: entrambi contraddittori, appassionati, stravaganti, amanti e amati da Milano e dalla sua gente.
Il parallelismo tra i due personaggi arriva al culmine nella lettura finale: al racconto del funerale di Sant’Ambrogio (le parole sono del Premio Nobel) segue quello del funerale di Dario Fo (nel racconto di Daniela Manin). E l’elogio funebre di Stilicone lascia posto, quasi in una dissolvenza, ai funerali laici di Fo sul sagrato del Duomo.
Ma se la teoria del doppio ancora non vi convince, riascoltate la dichiarazione di Fo proprio al Piccolo Teatro, mano nella mano con la sua Franca: “Sant’Ambrogio è un uomo che ha coraggio di dire quello che pensa in ogni momento, che attacca il potere di quel tempo in modo feroce, e prende la parte dei deboli e della gente che non ha mezzi con violenza e decisione”. Vi ricorda qualcuno?
Priscilla Lucifora
Questo contenuto è parte del laboratorio Fuori_riga, osservatorio critico su Tempo di Libri, a cura di Stratagemmi Prospettive Teatrali.