24-30 settembre 2018 _ Milano

1. IO SONO. SOLO. AMLETO di Marco Cacciola al Teatro Fontana

Il Teatro Fontana apre la sua stagione con un dittico dedicato a una delle più conosciute e significative figure shakespeariane. Dopo l’Amleto di Michele Sinisi, in scena settimana scorsa, si prosegue con IO SONO. SOLO. AMLETO, lavoro ideato e interpretato da Marco Cacciola, che già a partire dal titolo presenta i suoi elementi costitutivi. Al centro della riflessione dell’attore/regista – che qui si avvale della collaborazione drammaturgica di Letizia Russo, Michelangelo Dalisi e Lorenzo Calza – sono infatti la ricerca dell’essere e la riscoperta dell’identità di un figlio che si trova improvvisamente davanti all’eredità paterna. Come farsi carico di questo incombente lascito familiare? Percorrere la via della vendetta o quella di un percorso totalmente libero, lontano dall’opprimente presenza-assenza del genitore defunto? Cacciola riprende alcuni degli interrogativi classici del principe di Danimarca immergendoli nella contemporaneità: anche noi oggi ci troviamo bloccati dall’impossibilità d’azione e siamo perennemente alla ricerca di una definizione di ciò che siamo. Le diverse gradazioni di solitudine che caratterizzano Amleto, Ofelia e gli altri personaggi della tragedia shakespeariana e a cui questo monologo cerca di dar voce sono allora anche le nostre. Non siamo forse tutti indistintamente intrappolati in una rete di rapporti e contrapposizioni che determineranno il nostro cammino?

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2. MilanOltre al Teatro Elfo Puccini

La XXXII edizione di MilanOltre torna di casa al Teatro Elfo Puccini mostrando ancora una volta la straordinaria vivacità di questo festival, capace di rigenerarsi ogni anno, attraverso un’esplorazione costante della danza contemporanea dentro e fuori i confini nazionali. Peculiarità di questa edizione sarà allora un’apertura verso Oriente con artisti provenienti dalla Cina (Beijing Modern Dance Company) e dalla Corea del Sud (compagnia Laboratory Dance Project). Ma accanto ai nomi internazionali (Louise Lecavalier in primis) ci sarà spazio, come sempre, anche per i talenti nostrani. Se Aterballetto ha infatti inaugurato la manifestazione settimana scorsa (qui le nostre istantanee su Bach Project), sarà presto il turno di nomi di punta come Roberto Zappalà, Simona Bertozzi e Susanna Beltrami, artisti uniti dalla volontà (e dalla neo costituita AIA-Artisti Italiani Associati) di avvicinare sempre più il pubblico alla dimensione di una danza nazionale in costante evoluzione e con un rapporto sempre più diretto con la contemporaneità.

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3. Valore d’uso di Antonio Viganò al Teatro Verdi

Come vediamo la diversità? Qual è il peso del nostro sguardo di spettatore, quando si posa su un corpo considerato fuori dai canoni e dalle convenzioni? Qual è il valore d’uso che conferiamo a ciò che ci troviamo di fronte, nel momento stesso in cui ci accomodiamo nella posizione di osservatore? Il regista Antonio Viganò, attraverso i mezzi della trasfigurazione teatrale, tenta di dare risposta a queste domande, rappresentando i differenti valori d’uso che possono emergere dal confronto con l’altro. Valore d’uso, spettacolo d’apertura della nuova stagione del Teatro Verdi, è un’ulteriore tappa de “Gli spazi del teatro”, progetto di teatro integrato pluriennale con particolare attenzione alle persone più fragili inaugurato da Atir nel 2000. Sul palco sei attori testano letteralmente la propria forma-corporea-scenica, “per compiacere, affascinare e sorprendere il pubblico”. Del resto sul palco come nella vita, il processo di accettazione non passa forse, in prima istanza, dalla capacità di comunicare il proprio sentire differente?

#sguardisulpresente #diversità #prosa

Alice Strazzi